Mara Venier difende Dargen d’Amico e Ghali rispondendo alle accuse contro gli artisti. La conduttrice italiana finalmente dice la verità, ha pianto per loro…
La conduttrice italiana Mara Venier risponde finalmente alle varie accuse che sono esplose in seguito alla lettura in diretta TV della nota dell’Ad Rai per poi spiegare a la sua personale versione dei fatti su Dargen D’Amico e Ghali. Quindi è Mara Venier, dopo giorni infernali, che risponde alle varie accuse durante un’intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo per il Corriere. Durante la puntata di Domenica In andata in onda dal palco dell’Ariston in seguito all’ultima serata del festival di Sanremo 2024 la conduttrice ha letto una nota, che è stata contestata molto, di Roberto Sergio, amministratore delegato dell’azienda Rai, pro Israele. Questa cosa ha scaraventato Mara Venier direttamente al centro di polemiche, alcuni l’hanno addirittura definita come un “megafono di telemeloni”.
Mara Venier risponde alle accuse, ecco la sua verità
Mara Venier è sempre stata apprezzata e amata dal pubblico ma questa volta, in seguito alla lettura del comunicato pro Israele della Rai, è finita direttamente in un tritacarne mediatico. Durante un’intervista rilasciata al Corriere, Mara Venier cerca di spiegare la sua versione dei fatti e ammette:
“Io sono una conduttrice Rai. Se l’amministratore delegato della Rai mi chiede di leggere un comunicato, io lo faccio. Quanto al contenuto, forse qualcuno non è d’accordo con la condanna del massacro del 7 ottobre? Certo, è doveroso ricordare anche le vittime innocenti di Gaza”.
Ovviamente la conduttrice risponde anche alla domanda di Cazzullo che chiede qual è il suo pensiero in merito ai conflitti israelo-palestinese. Mara Venier è sempre stata una donna sensibile a temi del genere, è la prima a dare spazio al tema della violenza sulle donne infatti ammette di essere particolarmente sensibile riguardo ciò che sta succedendo a Gaza. Piange per ogni donna che ha perso i propri bambini, per ogni donna che è stata presa in ostaggio e poi stuprata, piange per ogni vittima civile.
Poi parla anche di Dargen D’Amico e Ghali:
“Il disagio mio era per il tempo, non per le domande. È ovvio che una domanda sull’immigrazione richiede una riflessione ampia, una risposta complessa, che non si risolve in trenta secondi. I giornalisti sono sempre stati liberi di fare le domande che ritenevano più opportune. Così è accaduto anche domenica scorsa: hanno chiesto a Ghali di Gaza, a Dargen D’Amico dei migranti. C’era una trasmissione da portare a termine, trenta cantanti da ascoltare. Ripeto: mi dispiace aver interrotto Dargen, lo aspetto domenica da me”.