La grande Sandra Milo lascia un’eredità che va oltre il suo ruolo di diva. L’ultimo saluto all’attrice domani alle 12:00: grande commozione per la sua scomparsa alla camera ardente.

Sandra Milo durante uno scatto fotografico – Spetteguless.it

La sua vita tra successo e amore materno inderogabile, riflette una storia di uno spirito vivace e in parte indomabile. Nella cornice della Protomoteca del Campidoglio a Roma, luogo scelto dal Comune per omaggiarla, emerge il ritratto di una donna che gli italiani non dimenticheranno mai.

La Milo, che è diventata un’icona eterna grazie a  “Otto e 1/2” di Federico Fellini, si distingueva per la sua grandezza come attrice, ma era nelle vesti di madre che trovava il suo ruolo più autentico e impegnativo. Crescere tre figli, Debora Ergas, Ciro e Azzurra De Lollis, in gran parte da sola, è stata un’impresa che ha richiesto non solo amore incondizionato, ma anche un impegno costante e una forza d’animo eccezionale.

La camera ardente, adornata di fiori bianchi e ricordi personali, tra cui l’immagine di Padre Pio e la Madonnina con l’acqua benedetta di Lourdes, diventa un luogo di racconto intimo, dove i figli di Milo condividono ricordi e riflessioni sulla madre. Debora, oggi giornalista, parla di una donna che ha condiviso “gioie, dolori, ascese, insuccessi”, una figura materna che ha insegnato con l’esempio il valore della dignità, dell’indipendenza e della libertà di pensiero.

Sandra Milo, l’ultimo saluto all’attrice alla camera ardente

Sandra Milo ha saputo farsi amare per la sua anima, oltre che per il suo talento: era una donna di principi, impegnata attivamente in cause civili, dalla lotta contro la violenza sulle donne al sostegno per i diritti degli animali. La sua capacità di empatizzare con le sfide degli altri e il suo desiderio di contribuire al bene comune si riflettevano nelle sue scelte di vita, come la decisione di donare i suoi guadagni a chi ne aveva più bisogno, piuttosto che accumulare beni materiali.

Sandra Millo mentre saluta i fan – Spetteguless.it

La sua storia è anche quella di una sopravvissuta, che ha affrontato le avversità della guerra e le difficoltà economiche senza mai perdere la sua sete di conoscenza. Senza un titolo di studio formale, Milo non ha mai smesso di educarsi, mantenendo viva la sua passione per la lettura e la cultura.

Il racconto del figlio Ciro aggiunge una dimensione privata e intima a questa figura pubblica, rivelando una madre “sincera, vera, molto presente”, la cui dolcezza e pazienza erano fonti di conforto sempre per i suoi figli ma anche per il suo pubblico. La sua scomparsa segna, infatti, la fine di un’epoca. Il suo spirito però, la sua determinazione e il suo amore vivranno nei ricordi di chi l’ha amata e ammirata per sempre.