Selvaggia Lucarelli è sulla bocca di tutti per la sua presenza a Ballando con le Stelle, dove ha rilasciato pareri a volte velenosi. Ora però ne ha combinata un’altra.
La famosa giudice del programma di Milly Carlucci non le ha mani mandate a dire, rendendosi partecipe nel corso delle puntate a discussioni anche molto accese. Ora però ha detto la sua su un argomento molto attuale, delicato e ben diverso da un contesto di gioco come è quello televisivo.
Selvaggia Lucarelli su Hamas ed Israele
Selvaggia Lucarelli ha terminato da poco l’avventura a Ballando con le Stelle, dove anche quest’anno è stata una componente della giuria, forse la più tosta e inflessibile di tutte. Si è fatta odiare ma anche amare, ha conosciuto persone con cui la frequentazione sta continuando anche fuori e ha fatto uscire un’immagine di sé che come al solito divide l’opinione pubblica.
In queste ore però è stata pesantemente minacciata per delle dichiarazioni che non hanno nulla a che vedere con il programma, ha infatti parlato di Hamas ed Israele. In particolare, la giornalista ha espresso la sua opinione in merito a un’inchiesta del New York Times sull’attacco di Hamas il 7 ottobre scorso, data di inizio degli scontri.
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Selvaggia si è soffermata sugli stupri denunciati dal quotidiano ma per questo è stata tempestata di minacce e insulti. Tutto è iniziato pochi giorni fa, quando in un post Facebook ha scritto: “Ho letto l’inchiesta del New York Times sugli stupri di Hamas. Ritengo plausibile che siano avvenuti ma il giornale, notoriamente filo-israeliano, non ha prove a riguardo. Ciò che fornisce è solo un insieme confuso di testimonianze, deduzioni e nessuna prova concreta. Fra l’altro, le fonti sono troppo spesso le Forse di Difesa Israeliane”.
Questo è solo l’inizio del suo lungo intervento sul social, dove in sostanza giudica l’inchiesta inconsistente e fumosa. “Molte donne probabilmente sono state stuprate, non voglio sollevare Hamas da questa accusa. Però se anche quello che dice il giornale è vero, non si può farlo passare con un fatto eccezionale, è sempre accaduto in tutti i conflitti purtroppo e non bisogna tornare troppo indietro per trovare esempi a riguardo”.
A conclusione del post, Selvaggia Lucarelli ha scritto: “La storia racconta molto di più della fumosa inchiesta in questione e ancora una volta il corpo delle donne non è il tema ma lo strumento”.
Sono piovuti messaggi di disprezzo per lei non solo sotto al post ma anche sugli altri social, dove è stata bersagliata in particolare per il fatto di aver detto che il NYT ha una linea editoriale filo-israeliana.
Su Instagram, la giornalista ha mostrato alcune minacce di morte che ha ricevuto, chiarendo: “Non mi spaventano e non voglio fare la vittima. Li mostro perché voglio mostrare il clima in cui si muove chiunque provi a mettere in dubbio la narrazione israeliana. Se tutti stanno zitti è anche per questo”.