È una delle soap opera del momento, e dal 2022 riesce a ipnotizzare davanti allo schermo milioni di telespettatori ogni giorno. Qual è il segreto di Terra Amara, e come mai piace tanto al pubblico a casa?
Ormai da due anni a questa parte Terra Amara è diventato l’appuntamento fisso per milioni di telespettatori, che ogni giorno si collegano su Canale 5 per seguire le vicende di Demir, Zuleyha, Sevda e Umit, solo per nominare alcuni dei suoi protagonisti. Merito di una trama avvincente, ricca di colpi di scena e novità, che tengono l’attenzione dello spettatore sempre viva e attenta.
Ambientata nella Turchia degli anni Settanta, C’era una volta a Cukurova, questo il titolo originale, è andata in onda in patria dal 2018 al 2022, e è stata poi venduta in oltre 60 Paesi in tutto il mondo, Italia inclusa. Partita un po’ in sordina, ben presto ha appassionato il pubblico italiano grazie a numerosi stravolgimenti di trama, e domani l’ammiraglia Mediaset metterà in onda le attesissime puntate della quarta e ultima stagione.
Probabile, quindi, che entro l’inizio dell’estate gli spettatori possano dire addio alla soap, conoscendo finalmente i destini dei personaggi principali. Ma la curiosità sulla serie turca continua a essere alto, e i fan sono sempre curiosi di sapere aneddoti e retroscena sullo show. Eccone alcuni.
Terra Amara, alcune curiosità sulla soap opera turca
Innanzitutto partiamo dal nome, ovvero C’era una volta a Cukurova. Un titolo che ricorda le fiabe e ripreso volutamente dagli sceneggiatori, visto che inizialmente la soap racconta lo sfortunato amore tra gli umili Zuleyha e Yilmaz, costretti a lasciare Istanbul per poter vivere il loro amore, finendo nella regione interna di Cukurova, appunto. E proprio come nelle favole, la serie è piena di personaggi molto drammatici, a volte quasi caricaturali, ma che funzionano a meraviglia, a quanto dice lo share.
Proprio l’ambientazione lascia la cosmopolita Istanbul per concentrare la trama nella Turchia rurale degli anni Settanta: per ricreare il villaggio, sono stati impiegati ben 500 operai, che hanno lavorato per un anno intero. Non solo, ma le audizioni per scegliere gli attori protagonisti sono andate avanti a loro volta per quasi un anno.
Inoltre, molta attenzione è stata data ai costumi e alle auto e ai mobili d’epoca, fondamentali per ricreare l’atmosfera nel modo più veritiero possibile. Via libera, quindi, a pantaloni a zampa, foulard sulla testa e morbide onde per le donne, e baffi e pettinature “importanti” per gli uomini. Un lavoro incredibile fatto dal reparto scenografia della produzione, che ha cercato con minuziosa attenzione auto e mobilia di quel periodo, in alcuni casi ricreandoli dopo aver studiato con attenzione il contesto storico nel quale sono ambientate le vicende legate alla tenuta Yaman.