Il frontman dei The Kolors, Stash, è famosissimo ormai in Italia e non. Prima di arrivare dove è adesso ha fatto molta strada, partendo da Caserta per arrivare nella grande Milano, più ricca di opportunità.
Stash ha un grande cuore aldilà dell’artista affermato che è oggi e non ha mai dimenticato la persona che lo ha aiutato per dare slancio alla sua carriera, con un gesto molto semplice che però è stato l’inizio di tutto. “Senza di lui non ce l’avrei mai fatta”.
La storia di Stash
È uno dei gruppi musicali più amati del momento, che sa spaziare fra diversi stili musicali, prediligendo il pop, sia in inglese che in italiano. I The Kolors hanno fatto tantissima strada dalla vittoria del talent Amici di Maria De Filippi e oggi sono una band affermata che ci ha fatto ballare di recente questa estate con Italodisco.
In un intervista la voce del gruppo, Stash, ha parlato della sua famiglia e degli inizi. Nato a Caserta, Antonio Fiordispino (il vero nome del frontman) è stato introdotto fin da subito nell’ambiente artistico poiché suo padre è un produttore musicale e proprietario di uno studio musicale a Napoli.
Da Caserta, dopo gli studi parte per Milano grazie al padre: “Mi ha fatto il pieno alla macchina e mi ha detto ‘Vai’. Mi ha regalato la libertà e non lo ringrazierò mai abbastanza”. Oggi i The Kolors sono in tre, oltre ad Antonio infatti c’è il cugino Alex e il bassista Dario Iaculli. Fino al 2022 c’era anche Daniele Mona al sintetizzatore.
Come dicevamo, oggi il gruppo vanta un enorme successo che davvero precede ogni apparizione ed esibizione, tuttavia Antonio non ha dimenticato le sue origini e oltre a un bel pensiero per il padre, ha parlato in una recente intervista anche del nonno.
“Mio nonno mi ha insegnato tantissimo ma soprattutto la bellezza delle cose semplici. Mi manca molto e ho sempre un pensiero rivolto a lui. Ci sono momenti in cui vorrei telefonargli, come quando ci hanno presi per il Festival di Sanremo. Non c’è più ma credo che sia sempre presente in qualche modo”.
Stash è un artista che si è fatto da solo, infatti nonostante papà Umberto fosse un musicista, non gli ha mai dato una sola lezione di chitarra né di altri strumenti. “Sono andato a Milano con una Peugeot vecchia e scassata a cui papà aveva fatto il pieno. È stato un bel gesto che mi ha permesso di iniziare la mia nuova vita”.
Sicuramente la tappa più importante nella carriera di Stash è stata la partecipazione ad Amici. Aveva 26 anni e non immaginava che quello sarebbe stato un ottimo trampolino di lancio per il suo gruppo.
“Ci siamo ritrovati a riempire le piazze, con la gente che cantava le nostre canzoni. Era bellissimo e lo è tutt’oggi. Dicevo ai ragazzi che era tutto merito della visibilità grazie alla televisione ma in realtà c’è moltissima farina del nostro sacco perché abbiamo faticato tanto.”