Amadeus deve ringraziare “San Fiorello”, Vince Tempera impetuoso su Sanremo dopo l’esclusione

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Il maestro d’orchestra Vince Tempera è stato escluso dalla rosa dei partecipanti a Sanremo e in tono polemico ha detto la sua sul Festival, in particolare sul direttore artistico.

Intervistato dall’Avvenire, il compositore, tastierista e arrangiatore, è un famoso direttore d’orchestra italiano che in passato ha preso parte alla famosa kermesse che si appresta a iniziare a febbraio la 74esima edizione. Vince Tempera ha partecipato varie volte fra il 1969 e il 2016, poi ha diretto l’orchestra anche in altri contesti come nel talk show Barracuda e in La Corrida di Gerry Scotti. In queste ore ha avuto davvero parole al veleno per Amadeus, affermando che la buona riuscita del programma poco ha a che fare con lui, piuttosto dovrebbe ringraziare qualcun altro.

Vince Tempera contro Amadeus

Vince Tempera è un famoso maestro d’orchestra italiano – milanese per la precisione – che negli anni passati ha partecipato svariate volte a Sanremo. Le nuove generazioni non lo conosceranno forse ma vanta un curriculum di tutto rispetto dove oltre a questa ci sono state altre importanti partecipazioni in programmi televisivi, nonché esperienze come arrangiatore e compositore.

Vince Tempera e Amadeus

Vince Tempera e Amadeus – Spetteguless.it

Un artista di tutto rispetto che però sembra essere rimasto profondamente offeso dal rifiuto del Festival di Sanremo, di averlo fra i direttori d’orchestra della prossima edizione. Così, non ha retto il dispiacere e ha usato parole molto dure contro la kermesse, in particolare il conduttore e direttore artistico Amadeus.

Non è chiaro se Amadeus condurrà o meno anche le prossime edizioni oltre a questa che si appresta a partire a febbraio, tuttavia Vince Tempera è sicuro di una cosa: “Deve ringraziare San Fiorello che da’ all’evento la giusta risonanza con il contribuito in Viva RAi2! Per questo motivo Amadeus lo ha ripagato scegliendolo per la co-conduzione. I pubblicitari pagano e i giornalisti guadagnano”.

In un’intervista rilasciata all’Avvenire, non ha dubbi che il successo del Festival sia dovuto per lo più a Fiorello e alla sua presenza mai banale e sempre di grande intrattenimento. Alla domanda relativa a come sarà secondo lui Sanremo 2024, risponde: “Un prodotto ad uso e consumo della televisione. Le canzoni ormai fanno solo da contorno e non servono più, dopo pochi mesi sono già vecchie”.

Poi ha parlato dei big in gara: “Credo che 30 big siano troppi, sembra una grande ammucchiata, fra l’altro la Rai ha tempi assurdi per sapere i risultati e più gente c’è, peggio è. Sanremo è un buon trampolino di lancio ma non è indispensabile. I Negramaro vennero scartati nel 2005 eppure hanno venduto 2 milioni di copie con quel disco. Nomi come Laura Pausini o Eros Ramazzotti, spopolano all’estero e non hanno bisogno di questo evento”.

In ultimo, facendo un bilancio del Festival di Sanremo 2024, addolcisce la polemica comprendendo Amadeus, il quale secondo il direttore d’orchestra: “Struttura il Festival in modo da attirare le nuove generazioni, quindi mette dentro rapper, protagonisti dei tormentoni estivi e persone per lo più sconosciute ma ai più ma che sui social hanno milioni di followers che sicuramente staranno incollati alla tv”.

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