Davvero un bel gesto quello di Gerry Scotti nei confronti delle discusse pensioni da parlamentare. Il conduttore la percepisce perché negli anni Settanta fu eletto deputato dal Psi guidato all’epoca da Bettino Craxi, tuttavia ha detto di non volerla.
“Da anni cerco di rinunciare alla pensione da parlamentare, vorrei parlarne con Giorgia Meloni” ha dichiarato.
La sua “lotta” ha attraversato diversi governi e questo è il quarto presidente del Consiglio a cui chiede uno strumento per rinunciare al trattamento pensionistico che riceve da anni, ovvero circa 1.000 euro.
Gerry Scotti non vuole la pensione da parlamentare
Nel 1978 fu eletto deputato nel partito di Craxi e da allora Gerry Scotti percepisce la pensione da parlamentare. Lui non la vuole ma a quanto pare non c’è modo di farne a meno. Sono circa 1.000 euro al mese ma dato il suo buon cuore, sa di poterne fare a meno e sa che invece potrebbero essere utili a moltissime persone meno fortunate di lui.
Così ha seguito il consiglio di un amico, ovvero ritirare quei soldi e donarli in beneficenza, ed è stato lui stesso a dichiararlo nel corso di un’intervista a Rai Radio 1, nel programma Un giorno da pecora.
“Dono 10mila euro l’anno in beneficenza perché io vorrei rinunciare alla pensione ma non ci riesco. L’ho chiesto a Berlusconi, a Renzi e a Conte. Ora proverò con la Meloni” ha detto con l’ironia con cui abbiamo imparato a conoscerlo sul piccolo schermo, tuttavia non c’è nulla di scherzoso nelle sue intenzioni e il conduttore non si da pace.
La sua esperienza con la politica risale appunto al 1978, quando venne eletto deputato nel Psi di Craxi, dove rimase in carica per 5 anni. Non ha un bel ricordo di quella esperienza e ha ammesso di averla vissuta male: “Nella mia carriera ho ricevuto molto e ho dato tutto me stesso. Allo stesso modo, in politica ho dato poco e ho ricevuto poco”. In effetti in televisione lo vediamo perfettamente a suo agio, in programmi di grande successo come Caduta Libera e Io Canto Generation.
Alla sua pensione tentò di rinunciare già nel 2014 ma gli fu risposto che non avrebbe potuto sospenderla, così iniziò a inviarla alle famiglie dei morti sul lavoro. Sebbene il gesto sia nobilissimo, il conduttore insiste di non volere più questi soldi e nell’ospitata radiofonica ha espanso il discorso alla normativa italiana: “Vorrei che si desse uno strumento a chi come ha ha avuto a che fare con incarichi di Stato o per la Repubblica. Chi intende rinunciare alla propria indennità dovrebbe avere il diritto di farlo, semplicemente attraverso una firma”.
Lo abbiamo visto a Verissimo parlare del suo divorzio come un dolore durato anni, un’immagine diversa di quella che siamo abituati a vedere di Gerry Scotti, sempre allegro, sorridente, scoppiettante, grande mattatore e uomo che sa emozionarsi. Queste parole in merito alla pensione ci offrono un altro lato del suo carattere: la sensibilità verso i meno fortunati.