Sembra proprio che le condizioni di Papa Francesco stiano peggiorando. A confermarlo è stato proprio lui in udienza dicendo “Non sto bene di salute”. Con la voce affaticata avrebbe così preoccupato molti, che da tempo vedono il Papa molto stanco.
Vediamo più da vicino cosa sta succedendo e le condizioni attuali del Pontefice.
Le condizioni di Papa Francesco
Da tempo le condizioni di salute del Papa sembrerebbero non essere delle migliori e oggi è proprio lui a confermare il tutto. Nella prima udienza diffusa in sala stampa vaticana con i Rabbini europei il Papa avrebbe detto:
“Non sto bene di salute”
Nonostante ciò la sua agenda è molto piena. Proprio oggi infatti il Pontefice incontrerà ben 7 mila bambini provenienti da tutto il mondo. Non finiscono certo qui gli obblighi di Papa Francesco, che sarà presente non sono ad alcuni impegni personali, ma anche ad alcune udienze pubbliche.
Insomma, nonostante le sue condizioni di salute il Papa non si ferma ma decide, almeno per oggi, di non leggere il discorso. Le sue parole proprio oggi sarebbero state:
“Buon giorno, saluto tutti voi e vi do il benvenuto. Grazie di questa visita che a me piace tanto ma succede che io non sto bene di salute e per questo preferisco non leggere il discorso ma darlo a voi e che voi lo portiate”.
L’incontro del Papa con i bambini
Nonostante le sue condizioni di salute, sembra che il Papa incontrerà, come da agenda, 7 mila bambini provenienti da tutto il mondo.
Sembra quindi che Papa Francesco, nonostante le sue attuali condizioni, riuscirà comunque a presiedere a questo evento in programma da diverso tempo. Proprio oggi, lunedì 6 novembre, arriveranno 7 mila bambini da tutto il mondo e più precisamente da ben 84 Paesi differenti.
Tra di loro, 100 sono bambini marchigiani. L’incontro è fissato per oggi nell’Aula Paolo VI in Vaticano.
Le parole del Papa ai Rabbini
Oggi durante la prima udienza diffusa in sala stampa vaticana con i Rabbini europei il Papa avrebbe confessato di non star bene. Si è poi rivolto ai Rabbini dicendo:
“La Parola di Dio orienta i nostri passi proprio alla ricerca del prossimo, all’accoglienza, alla pazienza; non certo al brusco impeto della vendetta e alla follia dell’odio bellico. Quanto è dunque importante, per noi credenti, essere testimoni di dialogo”.
Il Pontefice ha poi virato il suo discorso sulla compassione aggiungendo:
“non le armi, non il terrorismo, non la guerra, ma la compassione, la giustizia e il dialogo sono i mezzi adeguati per edificare la pace”.
Il Papa avrebbe poi proseguito sottolineando l’importanza della comunicazione tra ebrei e cristiani. Avrebbe poi concluso condannando e allontanandosi dalle manifestazione di carattere antisemita degli ultimi periodi affermando:
“Ancora una volta la violenza e la guerra sono divampate in quella Terra che, benedetta dall’Altissimo, sembra continuamente avversata dalle bassezze dell’odio e dal rumore funesto delle armi.”
Si attende ora qualche aggiornamento sulle condizioni del Papa che oggi è apparso molto stanco e affaticato.