50 anni senza Anna Magnani, la più grande attrice di sempre, scomparsa il 26 settembre del 1973.
Ebbene dopo mezzo secolo arriverà il primo biopic dedicato a Nannarella, diretto e interpretato dalla grande Monica Guerritore. A parlarne a Manuela Santacatterina, da Venezia, la stessa attrice, via Hollywood Reporter.
“È il primo film al mondo su Anna Magnani, non è mai stato realizzato prima”.
La pellicola non abbraccerà l’intera carriera di Anna, bensì il momento di svolta della sua vita: “marzo del 1956. La notte in cui Anna Magnani aspetta di sapere se ha vinto l’Oscar per La rosa tatuata. Vincerà all’alba. Un’alba luminosa e brevissima, perché da lì comincia il suo inaspettato declino. La curva improvvisa del destino, il cinema che cambia e la emargina. Quindi è un film che diventa anche politico. Le difficoltà di una donna sola, senza un produttore accanto, con il suo volto difeso, con la forza e il coraggio della personalità e il talento che hanno dovuto scontrarsi contro un sistema che cambiava”.
Tutto è pronto per il via alle riprese, che partiranno a marzo 2024 dopo una raccolta fondi on line appena partita anche in America, dove Magnani è venerata: “abbiamo fatto i sopralluoghi. Anna Magnani aveva una natura notturna. Le sue notti, le sue camminate, i suoi gatti. E poi anche le sue cavolate a notte fonda che hanno dato spunto per le famose scene in 8½ di Federico Fellini in via Veneto. È lei che guidava questo piccolo plotone di nottambuli che disturbavano via Veneto (ride, ndr). In quella notte dove aspetta la cosa più bella che possa accadere a un’interprete, vincere l’Oscar, da questi angoli di Roma emergono improvvisi i ricordi di quello che l’hanno fatta e quello che è. C’è un passato che è radicato dentro la Roma arcaica, il Teatro Marcello, Campo de’ Fiori, il ghetto, i ponti e l’alba in una Piazza del Popolo meravigliosa, vuota, con le due chiese gemelle sul fondo. È lì che lei saprà dal popolo di Roma che ha vinto l’Oscar. Non è a casa. Non aspetta vicino a quel telefono nero che è rimasto muto quando ha girato con Roberto Rossellini che la stava lasciando. Non aspetta lì, perché quel telefono nero è dolore. Si alza e se ne va. Questa è stata la mia intuizione, da lì è nato il film in tre colori: la lunga notte piena di ombre e chiaroscuri, l’alba luminosa e magica e questo giorno che diventa accettante e che la emargina. Nasce il cinema dove gli attori venivano presi dalla gente della strada. Il professionismo – l’attore e l’attrice – era diventato ingombrante. È lì che nasce la crisi del mestiere dell’attore“.
Anna – Una voce umana il titolo del film, che ha visto Andrea Purgatori autore della revisione dell’ultima sceneggiatura, con Fabio Zamarion alla fotografia.
Per ricordare Anna Magnani a 50 anni dalla sua morte, il Festival del Cinema di Roma le ha dedicato il poster ufficiale. L’immagine la ritrae sorridente e circondata dai fotografi nel corso della conferenza stampa indetta nel 1956 dopo la vittoria del Premio Oscar® per la sua straordinaria interpretazione nel film La rosa tatuata di Daniel Mann. Anna Magnani, che mostra all’obiettivo un fazzoletto su cui è appunto raffigurata una rosa, è stata la prima attrice italiana a ottenere l’Oscar. La Festa del Cinema di Roma ricorda così una donna forte, determinata e affascinante, indimenticabile simbolo del nostro cinema nel mondo.