Ottanta anni fa, era il 18 giugno 1943, nasceva Raffaella Carrà.
Una colonna della cultura e della televisione italiana, nei giorni scorsi festeggiata a Times Square e pra giustamente celebrata da Mamma Rai.
La bellissima puntata di Techetechetè andata in onda ieri sera è stata vista da 2.862.000 telespettatori, con il 20.2% di share.
Ma si andrà avanti per giorni su Rai Storia.

Oggi, domenica 18 giugno alle 13.15, via alle danze con “Raffaella in bianco e nero: le canzonissime”: premiata subito da alti indici di gradimento, viene scelta come soubrette per la Canzonissima 1970/71, a fianco di Corrado, imponendo subito un nuovo modello femminile nella Tv. La coppia viene richiamata per l’edizione 1971/72, quella del “Tuca tuca”. Per Raffaella Carrà si apre una carriera senza precedenti nello spettacolo italiano, conquistando le classifiche discografiche e la platea televisiva.

Si prosegue lunedì 19 giugno alle 13 con “Raffaella Carrà, Ma che sera” per la regia di Gino Landi: il primo show a colori con la Carrà, che divide lo spazio con l’imitatore Alighiero Noschese (con cui aveva già lavorato a Canzonissima ’71) e la coppia Paolo Panelli-Bice Valori. In onda dal 4 marzo 1978, “Ma che sera” è celebre per la sigla d’apertura “Tanti auguri” – girata all’Italia in Miniatura a Rimini – e per il verso “come è bello far l’amore da Trieste in giù” e si ritrovò ad essere trasmesso durante il rapimento Moro, con la precisa volontà di intrattenere gli italiani in un momento tragico della storia repubblicana.

Martedì 20 giugno sempre alle 13 è la volta di “Milleluci su Raffaella Carrà” che racconta il varierà televisivo del 1974 diretto da Antonello Falqui, autore con Roberto Lerici di questo excursus sulla storia dello spettacolo che Raffaella Carrà e Mina conducono in coppia, la prima volta di due donne insieme.

L’omaggio si chiude con “Mille milioni per Raffaella Carrà”, antologia dello spettacolo TV del 1981 “Mille milioni”, in onda mercoledì 21 giugno alle 13. Si tratta di uno show “all’americana” che vide Raffaella Carrà come conduttrice di respiro internazionale. Il programma, una “summa” della carriera internazionale della Carrà, fu registrato in giro per le capitali delle nazioni dove il successo della showgirl è stato clamoroso: Buenos Aires, Roma, Città del Messico, Londra e Mosca, all’epoca capitale dell’Unione Sovietica e separata dalla “cortina di ferro” della guerra fredda.