“Rispetto la decisione dei miei colleghi di andare in gara, dopo averlo vinto e con una carriera importante alle spalle. Io non ho questo coraggio e per me il Festival non è come andare al Grammy, è un’altra cosa. Sono coraggiosi i colleghi che si sono messi in gara, dopo aver costruito una storia con un pubblico che ti ha portato avanti. Io però la vedo in maniera diversa e quando parlo con loro dico che non sono d’accordo perché per me bisogna rispettare quello che è stato creato insieme al pubblico, va rispettata la gerarchia. Ma è il mio punto di vista”.
Parole e pensieri di Laura Pausini, rilasciate al Fatto Quotidiano, che gettano un sasso nello stagno del Festival e di una presunta ‘gerarchia’ che a suo dire andrebbe rispettata. Cosa cazzo voglia dire, non è chiaro. Onore e massimo rispetto per i big che negli ultimi anni hanno invece deciso di rimettersi in gioco, vedi Fiorella Mannoia, Elisa, Giorgia, Marco Mengoni, Mahmood, Emma, Gianni Morandi, andando incontro a podi, trionfi bis o perché no, anche cocenti delusioni. Ma questo è il Festival, bellezza. Ed è giustamente finito il tempo delle super ospitate promozionali.