Si è spenta all’età di 95 anni la mitologica Gina Lollobrigida, Bersagliera del cinema nostrano, icona del Bel Paese nel Mondo insieme a Sophia Loren. Dopo l’esordio da popolana ruvida ma bellissima e generosa è stata diretta tra gli altri anche da Mario Soldati, Luigi Zampa, Mauro Bolognini e subito richiesta a Hollywood dove nel 1953 apparve con Humphrey Bogart ne Il tesoro dell’Africa di John Huston. A quel film seguirono, tra gli altri, Sacro e profano (1959) di John Sturges con Frank Sinatra e nel 1964 La donna di paglia con Sean Connery. Premiata con il Golden Globe nel 1961 per Torna a Settembre di Robert Mulligan con Rock Hudson, ha vinto sette volte il David di Donatello ed è entrata nella cronaca, a parte le tumultuose vicende subite negli ultimi anni, per uno scoop eccezionale come la memorabile intervista a Fidel Castro. Pochi mesi fa aveva ricevuto il Nastro d’Argento alla carriera.
Nel 2018, in occasione del Festival Filming Italy, Hollywood che la idolatrava si è inchinata ancora una volta alla popolarità dell’attrice che passerà alla storia con il titolo del film in cui portò in scena la storia di Lina Cavalieri: a Gina, la “donna più bella del mondo”, la Walk of Fame ha dedicato un’ambitissima stella, accolta con grande emozione ma anche con la sua inconfondibile verve. In ginocchio, la Lollo baciò la stella commentando così un momento storico anche per il cinema italiano “Sono stata viziata da Hollywood che mi ha trattato come una regina”. E non l’ha mai dimenticata.
Negli ultimi anni aveva fatto rumore per le vicende giudiziarie, che l’avevano vista finire in tribunale dopo aver denunciato un imprenditore catalano, Francisco Rigau Rafols, con l’accusa di averla sposata con l’inganno per poter ereditare tutti i suoi beni, e per le denunce di suo figlio e suo nipote ai danni del manager Andrea Piazzolla, da loro accusato di ‘circonvenzione di incapace’. Indimenticabile l’imitazione che ne fece l’inarrivabile Anna Marchesini.
“BUONASERA, SONO LA LOLLO!“. Oggi me la immagino così, chissà dove e chissà come, al cospetto di colei che ci ha lasciato nel 2016.