9 ministri di Fratelli d’Italia, 5 a testa per Lega e Forza Italia. 5 tecnici.
Domani mattina giurerà il 68esimo governo della storia repubblicana in 19 legislature.
Il primo guidato da una donna, Giorgia Meloni, che aveva promesso un governo “dei migliori”, per poi presentare una lista di ministri e ribattezzati ministeri da accapponare la pelle.
Salvini e Tajani vicepremier alle infrastrutture e agli esteri, Casellati alle riforme, Santanchè al turismo, l’attuale direttore del Tg2 Sangiorgio alla cultura, Bernini all’università, Carlo Nordio che paragonò l’omosessualità alla pedofilia alla giustizia, Eugenia Roccella che nel 2018 chiese di abrogare le unioni civili alle pari opportunità, Alfredo Mantovano che ha paragonato le unioni civili ai lager e ha scritto due libri contro il DDL Zan nominato Sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Un governo terrificante, già sulla carta, chiamato a durare 5 anni. Preghiamo.
Infrastrutture (vicepremier): Matteo Salvini
Esteri (vicepremier): Antonio Tajani
Economia: Giancarlo Giorgetti
Difesa: Guido Crosetto
Interno: Matteo Piantedosi
Giustizia: Carlo Nordio
Imprese e Made In Italy (ex Sviluppo Economico): Adolfo Urso
Ambiente e Sicurezza Energetica: Paolo Zangrillo
Pubblica Amministrazione: Gilberto Pichetto Fratin
Agricoltura e Sovranità Alimentare: Francesco Lollobrigida
Riforme: Elisabetta Casellati
Affari Regionali e Autonomie: Roberto Calderoli
Rapporti con il Parlamento: Luca Ciriani
Università e Ricerca: Anna Maria Bernini
Lavoro e Politiche Sociali: Marina Calderone
Beni Culturali: Gennaro Sangiuliano
Famiglia, Natalità e Pari Opportunità: Eugenia Roccella
Disabilità: Alessandra Locatelli
Sport e Politiche Giovanili: Andrea Abodi
Salute: Orazio Schillaci
Istruzione e Merito: Giuseppe Valditara
Turismo: Daniela Santanchè
Affari Europei e Pnrr: Raffaele Fitto
Mare e Mezzogiorno: Nello Musumeci
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio: Alfredo Mantovano