“Sarebbe fin troppo facile sostenere che «Bella Ma’», a partire dal titolo, è uno dei più velleitari e inconsistenti programmi della storia della Rai”.
La tocca pianissimo sin dall’incipit Aldo Grasso, critico del Corriere della Sera che ha ieri stroncato il nuovo programma di Pierluigi Diaco, ancora una volta straordinario flop made in Rai.
“I programmi possono riuscire o non riuscire, vanno e vengono, il vero problema è chi resta, cioè Diaco. Sono anni che non mi spiego questo mistero, questo bluff, questo «tuttologo del niente», come è stato a suo tempo definito. Eppure è in azione tutto l’anno, in radio, in tv o come badante di ex «mostri sacri»”, ha proseguito Grasso, con chiaro riferimento a Maurizio Costanzo.
“La sua mania principale è di confessare gli altri, come se la parola fosse un boccone, un’informe poltiglia che passa e ripassa da mascella a mascella, come se lo psicologismo finisse in tv solo quando è in stato di avanzata putrefazione“, ha insistito Grasso. “Diaco usa un linguaggio povero, il più disonesto dei linguaggi perché consente di esprimere solo le misere idee compatibili con il suo lessico. E infatti, fateci caso (o anche no) Diaco si esprime in un vortice di ammiccamenti, di ricerca di complicità, di falò sentimentaloidi che fanno luce ma non riscaldano. Il paraDiaco vuole fare dello spettatore un complice per fare strada insieme lungo i sentieri della consolazione. Non sempre gli riesce“.
AMEN.