Nel 2016 si era candidato a sindaco di Roma, raccogliendo la miseria di 7.792 voti, con un indimenticato 0,6% del totale (da allora è mr. Prefisso).
6 anni dopo Mario Adinolfi, che è praticamente ogni sera in tv a sbraitare su Rete 4 (ieri a Zona Bianca ha definito il Pride “una marcia fascista del terzo millennio”), si è candidato a sindaco di Ventotene, isola laziale con poco meno di 1000 abitanti.
Ebbene su 4 candidati, Adinolfi è riuscito nella mirabolante impresa di ottenere ZERO VOTI.
Zero.
Lo 0%. Spaccato, dietro persino al tanto odiato Partito Gay (ma questa è una guerra tra poveri e c’è davvero poco da esultare).
Indubbiamente il suo inarrivabile capolavoro politico, da ricordare nei secoli e nei secoli.
Manco il prete di Ventotene l’ha votato. Amen.