L’11 febbraio del 2012 Whitney Houston veniva trovata senza vita in una stanza d’albergo a Beverly Hills.
Aveva solo 48 anni.
La cantante annegò accidentalmente nella vasca da bagno, intontita dalle droghe.
Ci lasciava così la più incredibile voce pop degli ultimi decenni, in grado di vendere oltre 200 milioni tra album e singoli, vincere 6 Grammy e 22 American Music Awards. Whitney è ancora oggi nel guiness dei primati in quanto donna più premiata nella storia della musica, con un totale di circa 415 riconoscimenti. Una carriera folgorante, che negli anni ’80 l’ha vista da subito scalare le classifiche di vendita. Nel 1992 con Guardia del corpo sbanca anche al cinema, al fianco di Kevin Costner, dando vita alla colonna sonora più venduta di sempre, con quasi 50 milioni di copie. È bellissima, ha una voce incredibile, un talento innato, il mondo ai piedi, è la donna più famosa e ammirata del Pianeta. Lei e Michael Jackson tengono le redini della musica mondiale.
Ma è la vita privata a rovinarle l’esistenza.
L’incontro con Bobby Brown, nel 1989, la travolge. Le nozze, un aborto, la figlia Bobbi Kristina (deceduta anche lei in una vasca da bagno, nel 2015), le botte, le droghe, l’alcool, senza mai dimenticare l’amore mai vissuto alla luce del sole con Robyn Crawford, l’amica e confidente più stretta.
Nel 1987 Pippo Baudo l’accoglie trionfalmente all’Ariston con il live di “All At Once”. Il pubblico entusiasta chiede un bis che viene concesso. È ancora oggi l’unico ospite straniero ad aver eseguito un bis a Sanremo.
Nel 2009 l’ultimo disco, I Look to You, seguito dal primo tour mondiale dopo 11 anni d’assenza.
Sembrava fosse sulla via della rinascita, del recupero, della ritrovata pace interiore, fino a quel maledetto 11 febbraio 2012. 10 anni oggi senza Whitney Houston. E diamine se manca.