HBO Max ha cancellato “Genera+ion”, serie queer ancora mai arrivata in Italia, che paga l’essere arrivata dopo We Are Who We Are di Luca Guadagnino e l’assoluta insostenibilità del suo protagonista.
Zelda Barnz, co-creatrice del progetto insieme a Daniel Barnz, ha affrontato lo choc della cancellazione dalle pagine di Entertainment.
“Non credo che lo scopo di ‘Genera+ion’ fosse quello di esistere come gigante culturale nell’industria televisiva. Penso che il suo scopo fosse semplicemente quello di esistere, come qualcosa di intimo e onesto per le persone queer. Sono grata di aver realizzato questa serie”, ha riflettuto. Peccato che il finale di serie sia rimasto clamorosamente aperto, con la rabbia dei fan presto esplosa sui social. Così Zelda ha risposto ad alcune domande. Mark (Sam Trammell), il padre di Nathan (Uly Schlesinger), potrebbe essere un uomo “bi-curioso” che non ha mai avuto la possibilità di esplorare la propria sessualità.
Inoltre Arianna (Nathanya Alexander), Delilah (Lukita Maxwell) e Naomi (Chloe East) ritroveranno la loro amicizia. Riley (Chase Sui Wonders) non si sarebbe trasferita a Reno. “Forse Ana (Nava Mau) l’avrebbe adottata”.
Futuro di coppia certo per Riley e Greta (Haley Sanchez), senza dimenticare l’aver posto attenzione sull’importanza della rappresentazione asessuale sul piccolo schermo.
“Volevamo esplorare le implicazioni di una relazione tra una persona sessuale e una persona asessuale quando ciascuno sperimenta sentimenti romantici così forti l’uno per l’altro. Non credo ci sia abbastanza rappresentazione asessuale in TV per cominciare, ma c’è anche una questione legata al tipo di rappresentazione”, ha spiegato la sceneggiatrice.
Ha continuato: “Ammetto di essere dispiaciuta nel non poter continuare questa esperienza di Greta con la sua identità. Sono triste perché non possiamo dare a Riley il suo lieto fine”.
Infine, Barnz ha parlato di Chester (Justice Smith) e dell’apertissimo finale di serie che l’ha riguardato. Chi ha visto, con stupore? Sam (Nathan Stewart-Jarrett), Riley, Nathan, Bo (Marwan Salama), il padre scomparso o addirittura il fantasma della madre?
“Ho sempre pensato che dovesse essere J (Sydney Mae Diaz). In parte per ragioni logiche, perché nessun altro personaggio era mai stato lì prima. Ma anche perché, secondo me, nessun altro personaggio è così intuitivo”, ha detto l’autrice, ammettendo di non avere una risposta definitiva.
Ha ricordato che J ha assistito al crollo di Chester, tanto da poter sapere dove sarebbe andato e seguirlo. Ma per Barnz, alla fine, non importa chi fosse al suo cospetto perché quello di cui Chester aveva più bisogno in quel momento, è avvenuto.
“La gioia ha bisogno di giustificazione? Penso di no. Ciò che conta in questa scena non è chi appare. Qualcuno appare a questo ragazzo apertamente omosessuale in un momento di vulnerabilità. Qualcuno si fa vivo quando ne ha bisogno, riesce a sorridere e a dire ‘sei tu’. E sappiamo che non è solo su quella terrazza”.
Fine dei giochi.