372 voti a favore, 51 contrari e 99 astenuti, la Camera dei Deputati approva.
L’11 maggio del 2016 le unioni civili diventavano realtà anche in Italia.
Esattamente 1900 giorni dopo, ho finalmente potuto ammirare la prima unione civile della mia vita. Merito di Augusto e Andrea, coppia di amici che trasudono amore appena li incroci. Da come si guardano, sorridono, si sfiorano. Nel toto-nomi unioni civili tra amici, avrei scommesso mille euro che i primi a sposarsi sarebbero stati proprio loro. E così è stato, sabato sera al tramonto sul mare, al Bikini di Vico Equense, con il sindaco presente, emozionato ed orgoglioso di assistere al coronamento di un sogno. Nei primi 3 anni e mezzo di unioni civili all’italiana (2016/2019), si sono unite civilmente 11.817 coppie. I detrattori sostengono siano poche, senza aver colto la mastodontica quantità di felicità generata da un’unione.
Una felicità che non coinvolge solo le coppie, ma anche amici e parenti. Ad applaudire Augusto e Andrea, commuovendoci appassionatamente insieme a loro, eravamo più di 100 persone (vaccinate e/o tamponate). Moltiplicate il tutto per le unioni civili concretamente celebrate, e avrete un numero infinito.
5 anni e mezzo or sono c’era chi presagiva la fine dell’umanità, causa unioni civili. L’implosione della ‘famiglia tradizionale’, l’arrivo di cavallette giganti, piaghe bibliche sullo Stivale. Non è successo nulla di tutto ciò. Hanno invece elargito diritti a chi non ne aveva, immensa gioia a chi fino a quel momento poteva solo cullarla. 5 anni e mezzo dopo le unioni civili non fanno più notizia. Sono finalmente entrate nel quotidiano nazionale. A nessuno verrebbe mai realmente in mente di rimetterle in discussione, aspettando quel matrimonio egualitario che nel resto del mondo è già stato legalizzato in 30 Paesi. 1900 giorni dopo quello storico voto parlamentare, ho finalmente potuto assistere alla mia prima unione civile, travolta da parenti in festa. Genitori, zii, nipotini, cugini, due dozzine di bimbi. Tutti straordinariamente sorridenti, commossi, felici dell’amore altrui. Nulla di più naturale. Un amore chiamato Augusto e Andrea.