E fu così che oggi, 6 luglio, giorno dello sbarco del DDL Zan in Senato con il voltafaccia dei renziani a traino (questo è, checché ne dicano loro), un ex presidente del Consiglio, senatore della Repubblica, si ritrovò a litigare sui social con l’influencer più celebre del Paese.
Renzi vs. Chiara Ferragni.
Non è una parodia di Striscia la Notizia, ma la novità del giorno.
Tutta colpa di una storia Instagram pubblicata dalla signora Fedez, in cui Chiara si è detta schifata dalla politica, con il bel faccione di Renzi in primo piano. Legittimo, direi.
Non per il leader di Italia Viva, che le ha addirittura chiesto un contraddittorio.
Chiara Ferragni entra nel dibattito sulla Legge Zan dicendo ai suoi 24 milioni di follower: “Che schifo che fate politici”, con la mia faccia.
Ho sempre difeso Ferragni da chi la criticava quando postava dagli Uffizi o da chi vorrebbe minimizzare il ruolo degli influencer. Lo faccio anche oggi.
Fa bene Chiara Ferragni a dire quello che pensa. Solo che da lei mi aspettavo qualcosa in più di una frasina banale e qualunquista.
Dire che i politici fanno schifo è il mediocre ritornello di chi vive di pregiudizi.
Da una persona che stimo mi aspetterei un confronto nel merito.
Perché sapete chi fa davvero schifo in politica? Fa schifo chi non studia, chi non approfondisce, chi non ascolta le ragioni degli altri, chi pensa di avere sempre ragione. Io ho firmato la legge sulle unioni civili, mettendoci la fiducia: quella legge dura più di una storia su Instagram. Per firmarla ho preso insulti, ho rischiato la vita del Governo, ho fatto compromessi. La politica è serietà, passione, fatica: non è un like messo per far contenti gli amici.
Se Chiara Ferragni vuole confrontarsi sugli articoli 1, 4, 7 della legge Zan e sugli emendamenti Scalfarotto io ci sono.
Se chiara Ferragni vuole conoscere come funziona il voto segreto al Senato, ai sensi dell’articolo 113.4 del Regolamento, io ci sono.
Se Chiara Ferragni vuole discutere, criticare, approfondire io ci sono.
Ma sia chiaro. La politica, cara Ferragni, è un’attività nobile e non fa schifo.
E la politica si misura sulla capacità di cambiare le cose, non di prendere i like.
Quando tutti mi dicevano che non dovevamo cambiare Conte noi non abbiamo seguito l’onda social: abbiamo ragionato con la nostra testa e grazie al nostro coraggio è arrivato Draghi. E le cose vanno meglio. Anche allora gli influencer ci attaccavano e ci insultavano. Anche allora noi siamo andati controcorrente. E abbiamo vinto. Sono pronto a un dibattito pubblico con la dottoressa Ferragni, dove vuole e come vuole. Sono sempre pronto a confrontarmi con chi ha il coraggio di difendere le proprie idee in un contraddittorio. Se ha questo coraggio, naturalmente.
La replica della Ferragni? Questa. Perfetta.