Siamo consapevoli delle speculazioni che circondano il video dei vincitori dell’Eurovision Song Contest nella Green Room.
La band ha fortemente smentito le accuse di uso di droga e il cantante farà un test antidroga volontario dopo il suo arrivo in Italia. Questo è stato richiesto dagli stessi Maneskin la sera stessa della vittoria ma non è stato possibile organizzare il test da parte dall’EBU. La band, il loro team e il capo della delegazione ci hanno informato che non erano presenti droghe nella Green Room e hanno spiegato che un bicchiere si era rotto sotto al loro tavolo. L’EBU può confermare che il vetro rotto è stato trovato dopo un controllo in loco (via Shades of Pop).
Così gli organizzatori dell’Eurovision hanno dovuto chiudere il folle ‘coca-gate’ vergognosamente lanciato dai francesi, arrivati secondi e in evidente stato di rosicamente.
Delphine Ernotte, presidente di France Television, ha voluto ribadire in tal senso la vittoria dell’Italia: “Qualunque sia il risultato del test antidroga, la Francia non ha alcuna intenzione di fare ricorso all’Eurovision. Il voto è stato estremamente chiaro in favore dell’Italia. La vittoria non è stata rubata ed è questo ciò che conta. L’Eurovision è una competizione sana, senza colpi bassi, con molto fair-play e amicizia tra i vari team e bisogna conservare questo spirito. Vogliamo vincere, ma l’anno prossimo andremo con piacere in Italia. E vinceremo con lealtà, senza bisogno di reclami.”
Anche la 2a classificata, la francese Barbara Pravi, ha preso parola: “Per prima cosa, non mi importa granché. Sono cose che non mi riguardano. Soprattutto, quel che è reale, è che i Maneskin sono arrivati primi grazie al voto della giuria e del pubblico. Dopodiché, se si drogano, se si mettono le mutande al contrario o chissà che, non è una questione che mi riguardi“.