Elodie e Fedez usano la loro voce per sostenere il DDL Zan, cosa aspettano gli altri a favore a fare altrettanto?

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Elodie ha dato degli INDEGNI ai leghisti, Pillon in testa, che da mesi tengono in ostaggio il DDL Zan in Senato, avendo un presidente in commissione giustizia, Ostellari, che sta di fatto facendo quel che cavolo gli pare, forzando la democrazia e il parlamento, pur di non calendarizzare la sua discussione.
Fedez ha oggi fatto a pezzi lo stesso Pillon, smontando le sue menzogne sul DDL Zan (NO, non è liberticida e NO, non c’entra niente con la GPA), ribadendone l’urgenza e la necessità.
Due popstar, due dei volti più cliccati, ascoltati, seguiti della musica italiana, dichiaratamente eterosessuali, che hanno deciso di metterci la faccia. Perché questo, anche questo, deve far un’artista con così tanta visibilità.
Perché avere milioni di follower, vendere milioni di dischi, non genera solo soldi, fama, popolarità. Ma include anche una certa responsabilità. E non è neanche una questione unicamente legata alla comunità LGBT, perché quando si parla di diritti si va oltre. L’intersezionalità diventa centrale, senza poi dimenticare che il DDL Zan abbraccia non solo l’omotransfobia ma anche la misoginia e l’abilismo. Eppure c’è una parte politica che per pura ideologia lo combatte, perché in cuor loro desiderano sentirsi liberi di poterci continuare a diffamare, ad insultare, istigando direttamente e/o indirettamente odio e violenze, fisiche e psicologiche.
Ecco perché chi ha tra le proprie mani piattaforme social da milioni di follower, un seguito tra i più giovani, un potere immenso dal punto di vista mediatico, dovrebbe esporsi. Metterci la faccia, come Elodie e Fedez nelle ultime 72 ore, come Loredana Bertè che ha oggi celebrato la Giornata internazionale della visibilità transgender, come Mara Venier, Stefania Orlando, Nina Zilli, Barbara D’Urso, Achille Lauro, Laura Pausini, Michele Bravi, Emma Marrone e Tiziano Ferro, che negli ultimi mesi si sono spesi pubblicamente a favore della legge.
Mi chiedo però dove siano gli altri.
Dove sia Mahmood, che tra la ricerca di un Pokemon e un selfie in canotta, non si è mai degnato di un cinguettio, una storia IG, un post Facebook, uno straccio di vocale. Nulla, l’assordante nulla. Dove sia Marco Mengoni, che ha una fan base gigantesca. Dove siano i grandissimi della musica nazionale come Renato Zero, Vasco Rossi, Gianni Morandi, Adriano Celentano, che nelle ultime settimane ha trovato tempo e modo per scrivere lettere in favore di Fabrizio Corona. Eppure ha una figlia dichiaratamente lesbica, cosa che dovrebbe teoricamente coinvolgerlo ancor di più. Dovrebbe essere in prima linea, anche lui, al nostro fianco. Avete una voce famosa, amatissima, invidiata, venduta, amata. Usatela, possibilmente non solo per cantare, che qui si parla di diritti, di civiltà, nè più nè meno.

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