“Chiamai la mia casa discografica e mi dissero: ‘Per l’età che hai e per la scena musicale attuale, crediamo che non vincerai. Per questo abbiamo deciso di non pagarti il viaggio’. Mi rattristai molto fino a piangere. I miei genitori mi convinsero a fare un viaggio di famiglia a Las Vegas, e nel caso avessi vinto ne avremmo avuto un ricordo. Vinsi. E da allora non parlo più con i miei discografici in Italia”. “Ora, in occasione dei Golden Globe, mi hanno inviato un mazzo di fiori, che ho rifiutato e rispedito indietro“.
Così Laura Pausini, via Vanguardia, ha tirato un bel par di siluri a Warner Music Italy, sua etichetta discografica, ricordando la nomination del 2018 per Hazte sentir, poi in trionfo ai Latin Grammy come Miglior album pop tradizionale.
Nella stessa intervista Laura ha poi confessato che no, “non ho mai sognato di essere famosa, e penso che questo sia il vero motivo per cui mi piace quello che faccio al mille percento. Il mio primo sogno è stato quello di fare l’architetto, oppure voluto suonare da sola al piano-bar, senza mio padre, perché nessuna donna lo faceva. I miei genitori erano preoccupati perché, nella musica, un giorno di punto in bianco smetti di vendere. Ho imparato a stare attenta e continuano a dirmi che non scialacquo. Ovviamente ho comprato una casa per i miei genitori dopo aver venduto 25 milioni di dischi. Continuo a credere che la mia grande fortuna sia la mia famiglia: mi hanno cresciuto in modo da accogliere la fama, i soldi e il successo in modo sano. La mia più grande stravaganza? Ho molti soldi, non ti mentirò. Vivo in modo privilegiato, ma alla mia porta non vedrai una Ferrari. Non mi piacciono le cose sofisticate. Una volta ho comprato un tavolo da ping-pong in Francia, una versione di lusso, e ora mi sento un po ‘in imbarazzo quando gli amici vengono a casa … Forse la mia più grande stravaganza sono le scarpe: non mi interessano i marchi, ma se mi piace un modello lo compro in vari colori. Ho una stanza piena“.