Un’intervista fiume rilasciata a Nuovo Settimanale, dopo la cacciata dalla casa del Grande Fratello Vip e le querele firmate Laura Pausini e Aragozzini, che vuole un milione di euro per diffamazione.
Alda D’Eusanio ha raccontato la sua verità dopo essere stata letteralmente cancellata da Mediaset. Fatta sparire dalla Casa del GF Vip dal giorno alla notte. Entrata in confessionale, nessuno l’ha più vista e nessuno l’ha più nominata.
Come se non fosse mai esistita, in qualità di concorrente. Un’indecenza, perché Alda pagherà per quanto follemente detto ma da qui a non darle neanche la possibilità di scusarsi, di provare a spiegarsi, di far vedere che non è finita in un limbo spazio-temporale tipo Interstellar, ce ne vuole.
“Mi hanno convocata due autori e una psicologa per comunicarmi che dovevo uscire all’istante dalla Casa. Ho chiesto di poter almeno salutare gli altri concorrenti, di prendere il mio spazzolino da denti, ma mi è stato negato. Dovevo sparire all’istante e così è stato. Da quel momento mi hanno buttata in un cono d’ombra, come se fossi un bandito. Vietato invitarmi, vietato nominarmi. Al GF Vip è come se io non fossi mai entrata. Posso aver sbagliato, ma trattarmi da criminale è contro ogni regola civile, umana e professionale. Mi sembra che vogliano fare di me un personaggio indegno, ma non lo accetterò mai: nemmeno il pubblico capisce il motivo di tanta ingiusta violenza nei miei confronti“.
Il neurologo aveva sconsigliato ad Alda di partecipare, perché “a un certo punto sarebbe crollata la soglia dell’attenzione, col rischio di combinare un pasticcio. Aveva ragione. Mediaset mi corteggiava da anni, proponendomi di partecipare al reality di Canale 5. Mi fidavo dell’azienda, credevo che mi avrebbero protetta. Dicevo quello che mi passava per la testa, ma non avevo intenzione di offendere nessuno. La rete non mi ha permesso di scusarmi pubblicamente. L’unico modo per chiedere perdono a Laura Pausini e al marito è stato attraverso il mio profilo IG. Non c’è stato verso di poterlo fare al GF, nonostante io l’abbia chiesto in tutti i modi. Per loro è come se fossi morta. Vivo in uno stato d’ansia permanente, mi hanno messo alla gogna: è come se mi avessero uccisa. Forse a loro serviva il gesto eclatante della cacciata pubblica, ma io non ci sto a passare da persona indegna. È arrivato il momento di ristabilire la verità e attendo spiegazioni da Mediaset. Per questo mi sono affidata a un legale. Il mio certificato medico è entrato nella Casa prima di me! Dopo l’incidente sono stata in coma per un mese, sono viva per miracolo e, a distanza di anni, sono sempre in cura. Non ho più la memoria cognitiva, non riconosco le persone e non ho il controllo dei freni inibitori. Avevo bisogno di protezione“.