Negli USA sta facendo molto scalpore Framing Britney Spears, documentario HULU (in testa al post) firmato dal New York Times che ricostruisce l’ormai celebre faida tra la popstar e suo padre Jamie, che a detta dei fan la starebbe tenendo in una sorta di gabbia dorata, decidendo tutto al suo posto.
Sarah Jessica Parker, storica Carrie di Sex and the City, si è in tal senso schierata, rilanciando l’hashtag del doc e soprattutto quel #FREEBRITNEY che da oltre un anno divampa sui social. Un doc dal quale è uscito malconcio anche Justin Timberlake, storico ex di Britney, oggi accusato di aver alimentato voci diffamanti nei confronti della Spears, a suo tempo, per lanciare la propria carriera da solista. Nel 2002 Justin esplose con “Cry Me a River“, brano trainato da un video dove spiccava una sosia della popstar. Tra le righe della canzone, poi, Timberlake alludeva alla storia con Britney e ai presunti tradimenti che l’avevano contraddistinta. Ora molti hanno chiesto le sue scuse alla Spears, dopo due decenni.