29 gennaio 1951.
Quella sera, al Salone delle feste del Casinò di Sanremo, prese vita la prima storica edizione del Festival, presentata da Nunzio Filogamo. 20 canzoni in gara ma solo tre interpreti, ovvero Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano.
Trionfò Nilla con Grazie dei Fiori, per poi bissare l’anno successivo. Regina del Festival. Nel 1952 riuscì ad arrivare prima, seconda e terza, con Vola colomba, Papaveri e papere e Una donna prega.
Record inarrivabile. Altri tempi, altri Festival.
70 anni dopo stiamo qui a scannarci per l’insensato tweet di un ministro e le insensate polemiche nei confronti del Teatro Ariston, cinema multisala per 11 mesi l’anno tolto il mese che ‘avvolge’ Sanremo. Ariston che dal 1977 ospita il Festival, tolta l’edizione del 1990 in cui il carrozzone si spostò al PalaFiori.
Un Festival mai tanto in bilico, con Amadeus e Fiorello sul piede di guerra e pronti ad abbandonare la nave a poco più di un mese dalla partenza, tra Covid e figuranti, teatranti neri dopo mesi di chiusure, parole tendenzialmente a sproposito e una macchina milionaria già messa in moto. 70 anni di Festival e siamo sempre tutti qui, a parlarne, come ogni anno, perché Sanremo è Sanremo.