“Jalisse a Sanremo? 24 volte no!”.
Parte così il pippotto social polemicamente pubblicato sulla pagina FB ufficiale dei Jalisse, nel 1997 sorprendentemente in trionfo e da allora mai più visti a Sanremo. Ma non per colpa loro.
“Anche stasera, come da 24 anni, Alessandra e Fabio hanno seguito la tv per scoprire i nomi dei big che parteciperanno al prossimo Festival di Sanremo 2021! Anche stasera, come da 24 anni, con 24 canzoni diverse presentate, i Jalisse non sono stati scelti tra gli artisti che saliranno su quel palco. Chissà, ci aspettavamo una sorpresa dell’ultimo minuto, del resto siamo sognatori. Niente da fare, non riusciamo ad azzeccare una canzone che possa interessare al Festival! Saranno i testi poco validi? Le musiche brutte? La voce? Il nome Jalisse? O cosa? Chi ce lo dice per favore?”.
A scrivere è Fabio Ricci, musicista/autore/compositore/produttore indipendente dei Jalisse fin dal 1994, “quando nessuna casa discografica credeva nella musica di Alessandra e Fabio e per questo decidemmo di essere voce fuori dal coro, liberi come la musica, di investire su di noi e di creare la nostra strada. Anni di sacrifici fatti con l’ amore puro per quelle note e quelle parole che volevamo far conoscere al mondo, inseguendo in coppia un sogno di vita e di palco”.
Ricci ricorda perfettamente l’epocale notte del 22 febbraio 1997, quando “Alessandra e Fabio hanno creato un caso irrisolto, “un mistero”, come scrisse Aldo Grasso, come disse Baudo nel 2007 (a proposito ha scoperto lui la Drusian a GranPremio nel ’90 e i Jalisse nel ’95 a Sanremo Giovani) ma non per tutti, pare… e ciascuno ha formule magiche diverse”. “Noi non vogliamo far parte del mistero, vogliamo chiarezza e lavoro! Quindi ogni anno, con il cuore impavido, da 24 anni, ci incolliamo alla tv, mano nella mano e come due sognatori innamorati, come quando aspetti fino a tardi l’arrivo di Babbo Natale o quando sei l’ultimo di una lunga fila e speri che sia il tuo turno e invece ti chiudono la porta. Noi ci auguriamo che tra quei nomi appaiano anche Alessandra e Fabio, con la nuova canzone presentata alla commissione, puntualmente, come ogni anno”.
E ancora.
“Ecco, tante canzoni scritte e pubblicate senza aver saputo neanche le motivazioni delle 24 esclusioni dal festival di Sanremo di 24 edizioni. Si perchè se sapessi le motivazioni migliorerei il tiro per essere accettato, ma niente! E non voglio farmi trascinare dall’idea che per partecipare bisogna essere amici di qualcuno o gestiti da qualcun altro. Effettivamente sentire che tutti sono amici crea un certo imbarazzo, ma leggo spesso dalle interviste che i brani accettati al Festival sono tutti assolutamente bellissimi, di valore, altrimenti a che servirebbe ascoltarli tutti?
E allora voglio capire! Perchè questo stato di non considerazione fa male a chi fa musica seriamente, a chi investe tempo e soldi, a chi fa sacrifici, a chi ha chiesto ai propri genitori di sacrificarsi per arrivare ad un sogno, a chi svolge con professione ed amore il proprio lavoro, a chi rappresenta (nel suo piccolo) la musica italiana all’estero, mentre a casa, in Italia, deve sentirsi al centro di un “Giallo Sanremese”, come un episodio da non replicare quel 97, un vincitore da dimenticare, una forma di emarginazione… vigliacca! Eppure abbiamo vinto il 47° Festival di Sanremo, due premi, uno agli autori, grazie a quel pubblico che ci ha votati, con quelle testimonianze spontanee che ancora ci arrivano, di aver avuto “carrettate di voti quella sera”. Con il sottofondo ancora oggi, della gente che fischietta Fiumi di parole e non solo in Italia, ma in tutto il mondo! Sicuramente ci sono tantissimi artisti esclusi da Sanremo, anche più bravi dei Jalisse, certo, ma credo che Alessandra e Fabio possano meritare di tornare su quel palco che ha dato (dal pubblico) e tolto (dagli addetti ai lavori), perchè ogni volta che arriva il Festival i primi ad essere citati come cattivo esempio di una vittoria non meritata sono proprio i Jalisse. Meteore, scomparsi, desaparecidos…. I primi della lista nei titoloni. E questo ancora una volta ci fara’ male!!! Invece di offrire una nuova opportunità ai Jalisse di salire su quel palco che li ha visti trionfatori 24 anni fa, si offre la guancia ai detrattori che continueranno a schiaffeggiare i Jalisse spiaccicandoli nei redazionali con titoloni denigratori. Senza parlare di alcuni speaker radiofonici che puntualmente, ma solo durante il Festival, metteranno in sottofondo quel Fiumi di parole che condirà puntualmente battute semi-comiche. Ed è difficile andare controcorrente! Come un sacco pieno di gioie portato sulle spalle che viene bucato con centinaia di lameparole appuntite. E questo anno ci credevo particolarmente! Per i Jalisse tornare a Sanremo sarebbe la ripresa della nostra attività che qualcuno ha voluto spesso osteggiare per cattiveria o gelosia o chissà cos’altro, questa importatissima manifestazione in questo momento storico di grandi difficoltà, dove il lavoro fa fatica a riprendere. Se deve essere una rinascita, deve essere per tutti quelli che la richiedono; devono ripartire tutti quelli che chiedono lavoro!!! Un po’ per ciascuno. Anche per i Jalisse! Sarebbe anche un modo per far capire agli addetti ai lavori che i Jalisse sono due artisti come tanti altri che si impegnano a rispettare la musica e chi la ascolta. Due artisti che hanno vinto il 47° Festival di Sanremo grazie al pubblico, che sono arrivati quarti all’ Eurovision Song Contest, che stanno producendo canzoni, che girano il mondo e fanno i loro concerti incontrando la gente. Piccoli artigiani della musica che vogliono essere considerati come una qualsiasi attività produttiva italiana, seria, professionale, impegnata anche nel sociale con convinzione e non per maschera. Due persone che hanno fatto della musica il loro impegno di lavoro quotidiano, autonomo, che fanno parte di quel comparto che con fatica, ma con grande passione non molla e continua a impegnarsi. Come tanti altri, certo, che credono in questo settore ancora più danneggiato oggi da questa pandemia.
Mando il mio sincero in bocca al lupo ai colleghi che saliranno su quel palco del Festival 2021, felice per chi riprende il lavoro. Alla stampa, alla tv, alle radio invio un messaggio: se non vedrete i Jalisse ancora sul palco di Sanremo 2021 non sarà perchè sono spariti o perchè hanno cambiato lavoro, ma ancora una volta perchè non è stata data loro l’opportunità!”.
Che dire.
Sono al loro fianco. Anche io vorrei rivedere i Jalisse all’Ariston. Raccolta firme subito. Famoli diventà 29 sti BIG in gara.