Domani sarà on line la mia recensione in anteprima di The Prom, musical LGBT di Ryan Murphy in arrivo l’11 dicembre su Netflix, con una Meryl Streep che punta alla sua ennesima nomination agli Oscar.
Eppure la divina ha rivelato di aver avuto ‘paura’ a lavorare con il produttore più potente di Hollywood. Perché?
“Ero una fan di Ryan Murphy, ma ero anche terrorizzata da Ryan Murphy a causa di American Horror Story. Sono stata attratta dalla sua forma di paura perché era bella, orribile, grottesca e qualcosa di molto, molto vero. Quindi sapevo che aveva un occhio acuto per ciò che è veramente spaventoso nella vita”.
Meryl si è poi ritrovata “impreparata alla gioia che lui porta sul posto di lavoro“, tanto da averne “amato” l’esperienza. A questo punto sogno un American Horror Story con Streep e Jessica Lange. Sul set di The Prom anche James Corden, Nicole Kidman, Jo Ellen Pellman, Ariana DeBose, Keegan-Michael Key, Kerry Washington, Kevin Chamberlin, Sofia Deler, Logan Riley Hassel, Mary Kay Place, Nathaniel J. Potvin, Nico Greetham e Tracey Ullman.
Intevistato dall’Hollywood Reporter, Myurphy ha invece rivelato come questo film sia stato una sorta di processo di ‘guarigione’, perché per lui, adolescente gay cresciuto in Indiana, il ballo di fine anno fu tutt’altro che liberatorio.
“Se solo avessi avuto questa sensazione di accettazione e appartenenza, quanto sarebbe stata diversa la mia vita. Andai al ballo di fine anno e il giorno dopo i miei genitori mi portarono da uno psichiatra per curarmi. Per fortuna, ho avuto uno strizzacervelli davvero bravo, che alla fine delle nostre sessioni chiamò i miei genitori per dirgli: “Potete scegliere: provare a cambiarlo e perderlo, oppure accettarlo e amarlo”.