In Italia uscì nel mese di aprile del 1991, ma nei cinema d’America arrivò esattamente 30 anni fa, 7 dicembre del 1990: Edward mani di forbice, capolavoro assoluto di Tim Burton.
Costato 20 milioni ne incassò quasi 90 in tutto il mondo, diventando immediatamente titolo di culto, dando il via ad una lunga storia d’amore puramente cinematografica tra Burton e Johnny Depp, all’epoca giovane, bellissimo e lanciatissimo.
Burton attinse a piene mani da Frankenstein di Mary Shelley, dal Fantasma dell’opera di Gaston Leroux, dal Notre-Dame de Paris di Victor Hugo, da King Kong e da Il mostro della laguna nera, dando vita ad una fiaba gotica di Natale affacciata sul sobborgo americano e sulla tipica nonché spaventosa famiglia a stelle e strisce, volutamente stereotipata tra anni cinquanta, sessanta e ottanta.
Il film ricevette un’unica nomination agli Oscar, per il Miglior trucco di Ve Neill e Stan Winston, e una ai Golden Globe, per Johnny Depp come miglior attore in una commedia/musical (con appena 169 parole pronunciate in tutto il film), vincendo il Bafta per le scenografie. Snobbata, follemente, la straordinaria colonna sonora di Danny Elfman.
Inizialmente la 20th Century Fox rimase delusa dai risultati al botteghino, perché si augurava di poter bissare il boom di Batman dello stesso Burton avvenuto l’anno precedente, ma alla fine della fiera il film fece cassa e sbancò anche in home-video.
Per il ruolo del protagonista Tom Cruise, Tom Hanks, William Hurt e Robert Downey Jr vennero presi in considerazione, con Michael Jackson dichiaratamente interessato a indossare gli abiti di Edward.
Fortunatamente toccò poi a Johnny Depp, Winona Ryder, Dianne Wiest, Alan Arkin e al grande Vincent Price, qui al suo penultimo film.