24 novembre 1991.
Quel giorno, quel maledetto giorno il mondo della musica perdeva una leggenda.
Freddie Mercury, stroncato dall’AIDS a soli 45 anni.
Più che un cantante un’icona assoluta, una Regina, un Dio, Mercury ha scritto la storia del rock anni ’80 con i Queen, gruppo che ancora oggi vive grazie ai suoi ricordi, ai suoi scritti, alla sua voce.
Nel 1984 iniziò una storia d’amore con un parrucchiere di nome Jim Hutton. L’uomo, che risultò anch’egli sieropositivo nel 1990, visse con Mercury a Garden Lodge negli ultimi sette anni di vita del cantante, assistendolo nella malattia e rimanendo al suo fianco al momento della sua morte.
Rilanciato nell’immaginario collettivo da Bohemian Rhapsody, che ha fruttato un Oscar a Rami Malek, Freddie avrebbe oggi 74 anni, se solo l’AIDS non l’avesse stroncato. Carisma, fascino, timbro vocale, presenza scenica, talento. Mercury era unico e unico è rimasto.