Il 16 novembre del 1990 usciva nei cinema d’America Mamma, ho perso l’aereo, commedia diretta da un 32enne Chris Columbus, all’epoca già sceneggiatore de I Goonies, Gremlins, Piramide di paura e finalmente pronto al boom come regista.
Per trovare il suo giovane protagonista, Chris visionò oltre 200 bambini, prima di scegliere Macaulay Culkin su suggerimento di John Hughes, che lo aveva diretto in Io e zio Buck. Fu il colpo di genio.
Mamma ho perso l’aereo rimase in testa agli incassi d’America per 12 settimane consecutive (dal 16 novembre 1990 al 7 febbraio 1991), incassando 285.761.243 negli USA e ben 476.684.675 in tutto il mondo, dopo esserne costati appena 18.
Un trionfo epocale.
Fu il maggiore incasso d’America dell’anno, il secondo worldwide dopo Ghost.
Nei cinema d’Italia arrivò il 18 gennaio del 1991.
Ricordo ancora di non averlo visto al cinema, ma di averne sentito talmente tanto parlare dall’obbligare mio padre ad affittarlo, appena uscito in vhs, nella videoteca sotto casa. Era piccola, piccolissima, e per le prime due settimane Mamma, ho perso l’aereo era introvabile.
Appena ci misi le mani sopra lo tenni 2 giorni extra, per vederlo, e rivederlo, e rivederlo. Mai multa fu più serenamente pagata.
L’11 ottobre 1993 la prima tv Mediaset, su Canale 5, fu da record, con 13.622.000 telespettatori.
Nominato a 2 Oscar e a 2 Golden Globe, non riuscì a vincere il più che meritato doppio riconoscimento per l’incredibile colonna sonora di Dio John Williams.
30 anni dopo, Mamma, ho perso l’aereo è ancora un cult inattaccabile, così come il suo meraviglioso sequel, Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York, uscito esattamente due anni dopo, con altri 365,154,932 dollari incassati.