Discreta la prima stagione.
Pessima la seconda, con dialoghi e recitazione da soap opera.
Con la terza, in uscita il 30 settembre, l’epopea Suburra chiude, su Netflix, anche perché Alessandro Borghi è sempre più divo da cachet da sballo.
“Il potere farà terra bruciata”, recita la frase di lancio, per una serie che voleva provare a rifare Gomorra in salsa romana, senza però mai neanche lontanamente esserci riuscita.