Esattamente 20 anni fa usciva nei cinema d’America Le ragazze del Coyote Ugly, film di David McNally inizialmente stroncato dalla critica ma presto diventato un vero film cult, con 113,916,474 dollari incassati in tutto il mondo.
Piper Perabo, Tyra Banks, Maria Bello, Melanie Lynskey, Izabella Miko e Bridget Moynahan erano le protagoniste di un film che ha segnato la carriera del suo regista, di fatto iniziata e morta nel 2000. LeAnn Rimes interpretò sè stessa cantando il brano principale della colonna sonora, la leggendaria Can’t Fight the Moonlight, mentre i The Callin, all’epoca ancora sconosciuti, concessero la loro Wherever You Will Go, in Italia esplosa solo due anni dopo. In 20 anni, neanche a dirlo, Le ragazze del Coyote Ugly è diventato un classico della comunità LGBT, conosciuto a memoria al pari di Mean Girls.
Piper Perabo era Violet Sanford, giovine che abbandona la periferia e la casa paterna per trasferirsi a Manhattan e tentare la fortuna come cantautrice. Comincia a fare il giro delle case discografiche per proporre le sue canzoni, ma nel frattempo è anche costretta a cercarsi un lavoro per poter pagare l’affitto. Una sera conosce Kevin, giovane cuoco newyorkese. Kevin si innamora di lei e decide di aiutarla nella ricerca. Dopo vari tentativi Violet trova lavoro come barista al ‘Coyote Ugly’, uno dei locali più caldi della Grande Mela, dove la proprietaria Lil dirige un gruppo di bariste sexy che si diverte a sedurre i clienti con atteggiamenti spregiudicati. Influenzata dall’atmosfera del locale, Violet riesce a mettere da parte la sua timidezza e ad esorcizzare la paura del palcoscenico tanto da diventare l’attrazione principale del ‘Coyote Ugly’.
Da anni si parla di un possibile e clamoroso sequel, con Tyra Banks al lavoro e intenzionata ad ingaggiare Lady Gaga e Selena Gomez.
Fantacinema? Probabilmente sì, ma per i 25 anni del film, tra un lustro, un pensierino ce lo farei.