Santa Catodica, santa Barbara, abbi pietà dei giornalisti televisivi italiani. Quelli che durante le tue trasmissioni si sfogano su Twitter, e ti additano come immorale e diseducativa.
Io mi chiedo ma quali terribili conseguenze avranno mai avuto i tuoi programmi sul tanto indifeso Paese reale. Al massimo avrai tenuto compagnia a qualche signora mentre scartava Ferrero Rocher sul divano.
Hanno fatto molto più danni quei giornalisti che si vantano di parlare di cose serie, ma che sono infinitamente più sensazionalisti e attenti allo share di te.
Così Costantino della Gherardesca ha incensato Barbara D’Urso dalle pagine del suo libro, La religione del lusso, in uscita domani con Rizzoli Lizard.
Quello stesso Costantino che per settimane ha strappato gettoni di presenza proprio su Canale 5, nel corso di Non è la D’Urso, e che ovviamente si tiene alla larga dal fare nomi-e-cognomi, limitandosi allo sparare a zero su tutta la classe di giornalisti catodici, fingendo che la sua tanto amata Barbara non abbia mai calpestato clamorose merde, inciampando tra dibattiti omotransfobici (Luxuria-Sgarbi-Feltri dixit), agghiaccianti preghiere, sguaiati teatrini e spot politici sovranisti made in Salvini e Meloni che levati proprio. Pensare, o farci credere, che tutto ciò non influisca sul tessuto sociale e televisivo di una parte del Paese, andandosi poi a specchiare sulla controparte politica, è demenziale. E fammelo dire, caro Costa, chiaramente e furbescamente di parte, perché evidentemente un gettone di presenza è per sempre.
Costantino lancia appello a Barbara D'Urso, traduco: "Il gettone è alto, chiamami che ho il mutuo". pic.twitter.com/YgBJMT7Who
— Giuseppe Candela (@GiusCandela) June 28, 2020