Un’autentica furia. In piena notte, nel commentare un proprio post Instagram con i propri fan, Laura Pausini (che ha donato 100mila euro alla Croce Rossa dell’Emilia Romagna) se l’è presa con i nemici pubblici numero uno dell’italiano medio di questi giorni, ovvero i runner, che in piena quarantena continuano ad uscire per andare a correre in strada. Cosa fino ad oggi consentita, va rimarcato e rimarcato e rimarcato. Chi scrive corre da giorni IN CASA attorno ad un divano (letteralmente, ieri ho fatto 4 km), ma fino alla scorsa settimana una corsetta di 20 minuti in totale solitudine nel mio quartiere, con la mascherina e a distanza di sicurezza da tutto e tutti me la sono fatta, con la convinzione che fosse molto meno ‘pericolosa’ del passare un’ora e mezzo in fila al supermercato (cosa che penso tutt’ora). Questo dover puntare il dito necessariamente contro qualcuno, come se proprio i runner fossero gli untori ACCERTATI di questi giorni di Coronavirus, lascia razionalmente il tempo che trova. Reputo poi abbastanza fuori luogo sentirmi fare la morale sullo ‘stare a casa h24’ da milionari vip con villoni che hanno la palestra annessa, piscine, giardini e terrazze monster. Decisamente più semplice rispettare certi limiti se si vive nel super attico dei Ferragnez (o chi per loro), e non in un monolocale di 30 metri senza spazi esterni. Anche perché fino ad oggi chi andava a correre in solitudine NON HA violato alcunché, limitandosi a fare quel che era consentito fare. A volte basterebbe semplicemente provare a ragionare, perché non tutti quelli che vediamo in giro, immortalati sui social e insultati come se avessero appena denotato una bomba atomica, stanno obbligatoriamente cazzeggiando. Ci sono centinaia di attività ancora aperte, fabbriche, uffici, e il telestraporto non è stato ancora inventato. Rumor alla mano da oggi, finalmente e con colpevole ritardo, la stretta sui runner sarà totale (divieto di attività sportive all’aperto, PUNTO), in modo tale che tutto questo odio nei loro confronti dovrà necessariamente trovare altri sbocchi. In bocca al lupo.