Achille Lauro come la Creazione: “la folle dedizione premia, PERSEVERARE è DETERMINANTE”

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CAPITOLO II : “CREAZIONE DI ADAMO di MICHELANGELO BUONARROTI” (1511 dc) Sono fatalmente convinto che la folle dedizione alla fine venga premiata. A 20 anni pianificavo e mi imponevo di gestire 6 7 appuntamenti al giorno. Per i primi live affittavo io stesso la location, sviluppavo l’idea e la promozione. La sera dell’evento contavo i soldi alla cassa e poi mi esibivo davanti a 4 persone. Quelle persone poi sono diventate 500, poi 2000. Alla fine ho firmato un contratto con un’agenzia leader in Italia. PERSEVERARE è DETERMINANTE. La creatività è la mia ossessione. Ancora oggi curo ogni cosa in modo maniacale, dalla creazione dell’opera a tutto ciò che è di contorno ad essa. La passione è come quelle candele su cui soffi e la fiamma si spegne e si riaccende in un attimo. Per costituire la mia prima società e produrre il mio primo concept album “Ragazzi Madre” ho investito tutto, anche quello che non avevo. Quell’album oggi è un successo, un cult e un riferimento per la musica urban italiana. Non ci credeva nessuno. Nel 2017 ho deciso di lasciare la mia vecchia vita alle spalle. Mi sono trasferito in un fatiscente residence a Milano.
Ironizzavo su un immaginario futuro: “Prima o poi diranno quel ragazzo è stato qui”. Sono anni che immagino dove vorrei essere. Allenamento mentale, come nello sport. Ogni giorno mi dicevo: “Questo sarà il giorno”. Rincorrere possibilità.
Rubare occasioni. Affamati, assetati. Mutare. Adattarsi. Il mondo offre possibilità a chi dimostra di avere idee che si trasformano in fatti. Ma per proporsi ci vogliono buoni modi e educazione. Ho cambiato modo di parlare. Stringevo mani e sedevo a tavoli con vertici aziendali. Di notte scrivevo poesie e vaneggi. La mattina vestivo i panni di Di Caprio in “Prova a prendermi”. Abito elegante e stivaletti nero lucido. Pensavo “nessuno affiderebbe un mucchio di soldi ad uno in scarpe da ginnastica”. Non è passato molto tempo e oggi già qualcuno indica quel fatiscente residence e pensa: “Quel ragazzo viveva qui”. LA SCELTA CHE TI SPAVENTA DI PIÙ SARÀ QUELLA CHE TI AIUTERÀ A CRESCERE. OSA. SOLO TU SAI CHI PUOI ESSERE.

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Sono fatalmente convinto che la folle dedizione alla fine venga premiata. A 20 anni pianificavo e mi imponevo di gestire 6 7 appuntamenti al giorno.
Per i primi live affittavo io stesso la location, sviluppavo l’idea e la promozione. La sera dell’evento contavo i soldi alla cassa e poi mi esibivo davanti a 4 persone. Quelle persone poi sono diventate 500, poi 2000.
Alla fine ho firmato un contratto con un’agenzia leader in Italia. PERSEVERARE è DETERMINANTE.
La creatività è la mia ossessione. Ancora oggi curo ogni cosa in modo maniacale, dalla creazione dell’opera a tutto ciò che è di contorno ad essa.
La passione è come quelle candele su cui soffi e la fiamma si spegne e si riaccende in un attimo. Per costituire la mia prima società e produrre il mio primo concept album “Ragazzi Madre” ho investito tutto, anche quello che non avevo.
Quell’album oggi è un successo, un cult e un riferimento per la musica urban italiana. Non ci credeva nessuno.
Nel 2017 ho deciso di lasciare la mia vecchia vita alle spalle. Mi sono trasferito in un fatiscente residence a Milano.
 Ironizzavo su un immaginario futuro:
“Prima o poi diranno quel ragazzo è stato qui”. Sono anni che immagino dove vorrei essere. Allenamento mentale, come nello sport.
Ogni giorno mi dicevo: “Questo sarà il giorno”.
Rincorrere possibilità.
 Rubare occasioni. Affamati, assetati. Mutare. Adattarsi.
Il mondo offre possibilità a chi dimostra di avere idee che si trasformano in fatti. Ma per proporsi ci vogliono buoni modi e educazione.
Ho cambiato modo di parlare. Stringevo mani e sedevo a tavoli con vertici aziendali. Di notte scrivevo poesie e vaneggi.
La mattina vestivo i panni di Di Caprio in “Prova a prendermi”. Abito elegante e stivaletti nero lucido.
Pensavo “nessuno affiderebbe un mucchio di soldi ad uno in scarpe da ginnastica”.
Non è passato molto tempo e oggi già qualcuno indica quel fatiscente residence e pensa:
“Quel ragazzo viveva qui”. LA SCELTA CHE TI SPAVENTA DI PIÙ SARÀ QUELLA CHE TI AIUTERÀ A CRESCERE.

Ok Achille, siamo solo al giorno 2 di questo tuo ‘racconto quotidiano’, ma la sensazione predominante è un generico ANCHE MENO.
Da chi ti segue, ti apprezza, ti ascolta, ti balla, ti canta.
ANCHE MENO.

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