Aveva già vinto il Golden Globe, il Screen Actors Guild Award, il British Independent Film Award, l’Hollywood Film Award, il National Board of Review, ma nella serata di ieri è arrivato anche il BAFTA Award, come miglior attrice dell’anno.
La stagione dei premi cinematografici in campo recitativo è firmata Renée Zellweger, tornata a vincere tutto grazie al ruolo di una vita. Quello di Judy Garland in Judy, da giovedì nei cinema d’Italia.
L’Oscar come miglior attrice protagonista, il 2° per la Zellweger dopo quello vinto come non protagonista con Ritorno a Cold Mountain, è ormai cosa certa, matematica, al 99%.
Lei e Joaquin Phoenix sono insuperabili, esattamente come la stupenda Laura Dern e Brad Pitt tra i non protagonisti, ma è certamente l’incoronazione di Renée a far più rumore.
Perché fino a sei mesi fa impronosticabile, inattesa.
Un’attrice finita, si diceva, distrutta dalla chirurgia.
E invece la Zellweger è riuscita nell’impresa di rendere omaggio ad una delle più grandi e complesse dive del cinema d’America.
Judy Garland.
Over the Rainbow, per lei, c’è stata la rinascita.