Appena nata Blue Ivy, figlia di Beyoncé e Jay-Z, è subito diventata un marchio.
I genitori registrarono il suo nome all’ufficio brevetti, se non fosse che Wendy Morales, wedding planner, avesse una compagnia di organizzazione matrimoni con lo stesso nome.
Dal 2017 la Morales è in guerra con l’ex Destin’s Child, ora accusata di frode.
Non l’avesse mai fatto, Wendy, perché Queen B è partita all’attacco, contro-denunciandola.
E’ convinta che i consumatori possano confondere la sua boutique di wedding planning con Blue Ivy Carter, figlia di due tra i più famosi performer del mondo. È un’affermazione frivola e dovrebbe essere rigettata nella sua interezza. Blue Ivy Carter è un’icona culturale che è stata descritta come una “mini style star” e che è stata celebrata per i suoi “momenti fashion” nel corso degli anni. La sua vita e le sue attività sono seguite estensivamente dai media e dal pubblico. In maniera ancor più significativa, Blue Ivy Carter ha raggiunto una grande fama, pur essendo molto piccola. È nota per aver sviluppato un precoce senso dello stile. Dati questi fattori, Blue Ivy Carter è interessata a diventare il volto del brand. Vogliamo costruire un brand attorno alla figura di Blue Ivy Carter e la sua reputazione.
Questo si legge dai documenti ottenuti da The Blast.
Ora, Beyoncè mia. Anche meno. Ma molto, molto, molto, molto meno.