«Io non ho mai detto di essere gay. La mia è una generazione che non rileva differenze se hai la pelle di un certo colore o se ami qualcuno di un sesso o di un altro. Io sono fidanzato, ma troverei poco educata la domanda se ho una fidanzata o un fidanzato. Specificare significa già creare una distinzione».
Intervistato dal Corriere della Sera, Mahmood è tornato a parlare della propria vita privata, ribadendo questa fregnaccia della generazione che non fa distinzioni di alcun tipo.
In un universo parallelo, probabilmente, perché nel mio universo c’è ancora una clamorosa differenza, non a caso rimarcata da centinaia e centinaia di episodi di omofobia l’anno. Ed è proprio rivendicando ed esplicitando quella ‘differenza’, che riusciremo un giorno ad abbatterla realmente.
Caro Alessandro, stai cavalcando una presa di posizione che fa rima con ‘paraculaggine’, alquanto fastidiosa e fammelo dire anacronistica.
Se davvero non ci fossero distinzioni, non dovresti avere alcun problema a parlare del tuo orientamento sessuale. Finiamola con questi voli pindarici, che siamo nel 2019. Preferisco il ‘sono cazzi miei’ alla Roberto Bolle, rispetto a questa indigeribile mistificazione della realtà.