“Io e Mimì ……… Mia Martini è stata una donna eccezionale nella mia vita. Lei venne a Rozzano nella casa di mia madre che ci fece da mangiare una ‘cofanata’ di pasta con il pesce. Poi io mi misi al piano e lì cantai ‘Il fiume dei profumi’ nello studiolo di casa dove dormivo anche. Lei si mise là, umilissima, e disse ‘Questa canzone la canto io’. Poi ascoltò ‘Liberatemi’ e mi disse che sarebbe stato un successo pazzesco. E infatti accadde. Ma non accadde solo questo. Certe persone che mi dissero allora di non lavorare con lei perché portava sfortuna (e furono tanti in quel periodo) alla fine la presero sui denti perché il disco vendette moltissimo alla faccia di quelli che oggi non fanno più nemmeno i discografici“.
Così Biagio Antonacci, via social, ha voluto ricordare Mia Martini, mentre su Rai 1 andava in onda il film tv che ha sbancato l’AUDITEL (QUI I DATI). Parole che fanno male, perché purtroppo la carriera di un’artista straordinaria venne stroncata, così come la sua vita, per simili infamanti assurdità, però devo dire che trovo sempre più fastidioso questo NON voler fare i NOMI. Ora, dico io, tutti sapevano del boicottaggio discografico e televisivo nei confronti di Mia, tutti conoscono nomi e cognomi, ma nessuno li pronuncia. Non pubblicamente, per lo meno. Capisco l’incubo ‘querele’, ma così si commette un’ulteriore porcata nei confronti della sua memoria.