“Faccio questo video perché sto leggendo un sacco di articoli… stanno scrivendo un sacco di cattiverie e cazzate. Il discorso che faccio è molto semplice: la mia incazzatura è molto semplice. Io mi chiedo come sia possibile che il Festival dia l’opportunità di televotare da casa, quindi di spendere dei soldi… si riesce ad arrivare al 46,5% del televoto, un altro artista arriva al 14% e questa differenza di più del 30% viene completamente ribaltata dal giudizio di giornalisti. Gli stessi che quando annunciano che il Volo è arrivato terzo esultano come se fossero allo stadio gridando ‘merde, pezzi di merda’, gli stessi che mentre parlo io urlano ‘stronzetto, deficiente, imbecille, coglione’. La musica la sceglie la gente, non i giornalisti”. “Com’è possibile che questa percentuale venga ribaltata dai giornalisti e da otto persone – la giuria “d’onore” – che con la musica c’entrano poco, anzi per non dire niente. Come è possibile? Mi viene da pensare che non è il Festival scelto dal popolo, è un popolo scelto dai giornalisti. Allora non fate votare la gente, non fate spendere i soldi per quattro serate alle persone. Perché se poi un artista riesce ad avere più del triplo dei voti rispetto a un altro artista, questa differenza non può essere poi ribaltata da otto persone che formano la giuria “d’onore” e trenta giornalisti. Mi sento in colpa e sono dispiaciuto per le persone che hanno televotato da casa, vi chiedo scusa in prima persona per l’impegno che non ha dato i suoi frutti. Sono dispiaciuto per voi. Non ne parlerò più: spero di chiudere questa pagina e di aprirne altre mille più belle” (via SoundsBlog).
Dopo aver litigato nella notte nella sala stampa dell’Ariston e aver dato buca a Domenica In di Mara Venier, Ultimo è tornato a Roma e ha ben pensato di continuare a rosicare su Instagram Stories, attaccando il Festival di Sanremo.
A suo dire, infatti, la vittoria gli sarebbe stata portata via da un regolamento a dir poco ‘discutibile’, ma chiaramente da lui conosciuto e condiviso sin dalla vigilia. Stesso regolamento, tra le altre cose, che gli ha permesso di vincere un anno fa, tra i giovani.
Il televoto conta il 50% del totale, con il restante 50% diviso tra stampa (30%) e giuria di qualità (20%).
Ultimo l’ha sempre saputo, come tutti gli altri cantanti in gara, eppure oggi è qui a piangere lacrime di rabbia, indossando la maschera del ‘cantante del popolo’, in disesa di chi avrebbe dovuto sopportare un sopruso.
Saper perdere, checché se ne dica, è molto più complicato del saper vincere, e il caro Ultimo ha dato dimostrazione nel corso delle ultime 24 ore di non aver proprio capito cosa significhi essere un artista in gara tra altri artisti.
Il rispetto, prima di tutto.