Il 23 febbraio del 1994 Pippo Baudo presentava Squadra Italia, inedito gruppo musicale nato e pensato per quel lontano Festival di Sanremo.
La leggendaria Nilla Pizzi, Wess, Jimmy Fontana, Wilma Goich, Lando Fiorini, Manuela Villa, Gianni Nazzaro, Giuseppe Cionfoli, Toni Santagata e il mitico Mario Merola.
Una vecchia canzone italiana, scritta da Stefano Jurgens e Marcello Marocchi, si piazzò al penultimo posto, davanti solo a Franco Califano, con Napoli.
All’epoca sbertucciata, Una vecchia canzone italiana è con il tempo diventata un vero e proprio scult.
Anzi, forse il più clamoroso scult sanremese di sempre.
25 anni e non sentirli, se non fosse che oggi come oggi, probabilmente, Una vecchia canzone italiana non sbarcherebbe mai all’Ariston.
‘Terra di mille stranieri. Che trovano amore e non partono più’, canta Wess in una strofa, che in questo 2019 farebbe balzare sulla sedia il ministro Matteo Salvini, pronto a censurare il brano tra le vibranti proteste di una Manuella Villa incatenata all’Ariston.
Nel 1994, duole dirlo, eravamo un Paese migliore.
Meno incazzato, più accogliente, meno orgogliosamente ignorante e clamorosamente fascista. Più che Squadra, Squadrismo Italia.