”Mi chiamo Harvey Milk e sono qui per reclutarvi tutti!”.
Esattamente 40 anni fa, era il 7 novembre 1978, Harvey Milk veniva ucciso dall’ex consigliere comunale Dan White all’interno del Municipio di San Francisco.
L’icona del movimento LGBT d’America, primo componente delle istituzioni statunitensi apertamente gay, moriva all’età di 48 anni.
Se siamo arrivati dove siamo, 40 anni dopo, ovvero ai matrimoni gay e alle adozioni per le coppie LGBT, è proprio grazie a personaggi come Milk, che hanno pagato con la vita le loro battaglie per il bene comune, per i nostri diritti.
10 anni fa, per celebrare il trentennale della morte, usciva al cinema Milk, capolavoro di Gus Van Sant che portò Sean Penn ad un più che meritato premio Oscar come miglior attore protagonista.
L’anno dopo, nel 2009, il Presidente Barack Obama ha conferito alla memoria di Milk la massima decorazione degli Stati Uniti, ovvero la Presidential Medal of Freedom, per il suo contributo al movimento per i diritti dei gay.
San Francisco, per i 40 anni dalla morte, ha deciso di intitolare un’ala del proprio aeroporto proprio a lui.
Al gigantesco Harvey Milk, a cui tutti noi omosessuali dovremmo dire semplicemente grazie.