“Siamo un Paese in cui se gli omosessuali fossero esentati dal pagare le tasse, tutti correrebbero a fare coming out. Ma visto che hanno gli stessi doveri di tutti, sarebbe davvero il caso che avessero gli stessi diritti degli altri, che non fossero considerati dei malati oppure persone non in grado di crescere dei figli. L’amore fa la differenza, non i generi. Chissà quando lo capiremo”.
Così Emma Marrone nel corso di una bella intervista con Rolling Stone, in vista dell’uscita di Essere Qui – Boom Edition, suo ultimo disco dal 16 novembre di nuovo in vendita con 4 brani inediti.
Emma paladina LGBT, a pochi mesi da quella sfuriata contro il magazine che titolò a piena pagina ‘Emma lesbica? Tutta la verità’.
“Non smettono mai di peggiorare, si va di male in peggio. Di quell’articolo mi faceva schifo la caccia alle streghe; non che mi avessero chiamata “lesbica”, visto che la gente me lo urla per strada di continuo. Ma quel linguaggio, la persistenza di certi tabù… ecco, questo mi fa schifo. Quando comprate il pane dal panettiere, gli chiedete chi si scopa la sera? No, e perché volete saperlo di una cantante? Io rispetto chi lo vuole dire, e chi se lo tiene per sé. Per quanto mi riguarda se fossi lesbica lo direi subito, perché fortunatamente ho un padre e una madre che non sono omofobi, né tantomeno razzisti“.
Coerente, preparata, schierata, coraggiosa, nel metterci sempre la faccia.
Ammetto di aver rivalutato, e tanto, Emma Marrone nel corso degli anni. Ce ne fossero altre 100, di cantante così.