‘GF: ci appelliamo al senso di responsabilità di Agcom e Comitato Media e Minori: mettete fine a questo disastro. Non solo trash e volgarità ma violenza, bullismo e odio.
Il Grande Fratello continua a violare, palesemente e senza alcun ritegno, ogni elementare principio di decenza non più solo televisiva ma umana, scegliendo scientemente di creare situazione di scontro con personaggi discutibili che offendono non solo la dignità di tutti gli spettatori, ma anche la memoria delle numerose vittime di violenza e bullismo, dei loro genitori e familiari.
Negli ultimi anni ci siamo attivati, insieme a istituzioni, scuole, aziende per fronteggiare la piaga del bullismo, del cyberbullismo e della violenza, realizzando faticosi percorsi formativi per sensibilizzare i nostri figli al rispetto, all’educazione, al saper ascoltare gli altri.
Per questo non possiamo accettare che un programma di tale squallore venga trasmesso in tv, veicolando esempi e modalità di comportamento diseducativi e violenti. E’ necessario attivare un fronte comune contro questa cattiva maestra televisione.
Ci appelliamo al senso di responsabilità di Agcom e del Comitato Media e Minori, appena insediatosi, e chiediamo di intervenire con forza per porre fine a questo tristissimo spettacolo.
E rivolgiamo, inoltre, il nostro appello alla responsabilità a tutte le aziende per chiedere non solo il ritiro degli spot ma che scelgano di legare il loro nome a progetti di educazione contro il bullismo, piuttosto che a programmi televisivi che trasmettono violenza’.
Così i cattoestremisti del MOIGE, via social, sono partiti all’attacco del Grande Fratello 15, da una settimana in balia di bullismo quotidiano, tra minacce e insulti.
Questa sera sia Cristiano Malgioglio che Barbara D’Urso hanno promesso duri provvedimenti dopo i ripetuti attacchi ad Aida, ma l’aver atteso giorni e giorni prima di intervenire, permettendo di fatto agli inquilini di continuare a sputare veleno in diretta tv, pesa e non poco sull’opinione complessiva del reality.
Tornato alla sua edizione ‘classica’ nel peggiore dei modi.