“Ha ragione Zazzaroni per me, ve lo dico io eh, che mi sono appena sposato, unioni civili, quindi figuratevi… a me la dittatura gay ha rotto le scatole. Non è che se uno espirme una critica deve essere tacciato di omofobia. La danza ha una sua grazia, l’idea di unire un uomo e una donna danno un’armonia anche dal punto di vista estetico, nel caso di Ciacci e Todaro che ballano divisi, giustamente Zazzaroni esprime una critica legittima che non può essere tacciato di omofobia. Lo dico da… no. La dittatura gay ha rotto le palle”.
Dopo l’incredibile difesa di Milly Carlucci, che ha rimarcato come Ivan Zazzaroni faccia bene a non votare Giovanni Ciacci e Raimondo Todaro perché ‘ingiudicabili’ (e allora cosa ce l’avete messi a fare e soprattutto perché gli altri 4 giudici li giudicano?), anche Pierluigi Diaco è sceso in campo per difendere il giornalista sportivo.
Dai microfoni di RTL 102.5 Diaco, che ha impiegato circa 20 anni per fare coming out, ha parlato di DITTATURA GAY. In Italia. Nel 2018. Benvenuti nella fantascienza.