10) Big Mouth: ‘l’adolescenza che si fa irriverenza. Non ridevo tanto con una serie animata dalle prime stagioni dei Griffin’.
9) American Gods: ‘il creatore di Hannibal che incontra Neil Gaiman. Un colpo di fulmine assicurato‘.
8) GLOW: ‘il ritorno degli anni ’80 in salsa femminile. Su un ring. Spettacolare’.
7) Dark: ‘la prima serie tv tedesca targata Netflix realizzata in chiave hollywoodiana. Impossibile farne a meno, una volta iniziata, se non fosse per i tanti, troppi quesiti lasciati irrisolti in vista della stagione 2’.
6) Big Little Lies – Piccole grandi bugie: ‘straordinario cast, sviluppo tirato per le lunghe e stagione 2 semplicemente folle, ma quasi obbligata visto l’inatteso successo di critica e di pubblico. Nicole Kidman è risorta’.
5) Ozark: ‘Jason Bateman non è solo un comico mentre la straordinaria Laura Linney è finalmente tornata a galla. Coppia imprevedibilmente ipnotica’.
4) Manhunt: Unabomber: ‘uscita in estate nel menefreghismo generale, questa serie Discovery Channel guarda ad American Crime Story per riportare in vita un clamoroso fatto di cronaca a stelle e strisce. Inquietante ed eccezionale  Paul Bettany nei panni del bombarolo Ted Kaczynski, da recuperare su Netflix dove trova casa anche la quasi omonima Mindhunter, tanto acclamata quanto inferiore‘.
3) Legion: ‘in 20 anni di mutanti cinematografici mai si erano visti gli X-Men Marvel come nella serie ideata da Noah Hawley. Folle, criptica, conturbante. Un trionfo’.
2) Feud: Bette and Joan: ‘la cosa migliore fatta da Ryan Murphy dai tempi di Nip/Tuck. Un maestoso omaggio alla Hollywood delle dive anni ’50, con due attrici da Oscar e un cast di contorno sublime‘.
1) The Handmaid’s Tale: ‘cruda e angosciante anche se ambientata in un ipotetico futuro, quanto mai attuale nella sua violenza maschilista che si fa omofoba e misogina’.