37 anni all’anagrafe, Pascal Erlachner fa l’arbitro di calcio dal 2004, con 238 partite arbitrate tra i massimi professionisti del campionato svizzero in 13 anni.
Ebbene Pascal ha fatto coming out nel weekend, dalle pagine del quotidiano svizzero Blick, abbattendo un muro.
Mai nessun fischietto svizzero si era dichiarato omosessuale. Fino ad oggi (traduzione Giannielle).
“Posso stare qui e dire: Sì, sono gay – e allora?”. “Questa intervista è un grande passo avanti per me e forse anche per gli altri. Ci saranno altri che probabilmente d’ora in poi non si nasconderanno più”. “Lo faccio perché l’omosessualità è ancora un enorme tabù nel mondo del calcio”. “Spero che questo serva a stimolare il dibattito. Se non si parla di un argomento, ci si viene a trovare in un vicolo cieco. La pigrizia è regressione”. “C’è ancora tanta gente che soffre perché l’omosessualità viene repressa. Soprattutto nel calcio. Se la mia esperienza sarà d’aiuto anche solo ad un calciatore o ad un arbitro il mio impegno pubblico avrà portato i suoi frutti“.
Erlachner non teme per la propria carriera, anche se è consapevole che qualcosa potrà cambiare, da oggi in poi.
“È bello per me poter parlare apertamente di omosessualità, adesso”. Per me e i miei cari, la mia omosessualità è qualcosa di assolutamente ‘normale’. Sono forte, come la mia relazione e la mia famiglia è davvero fantastica. Mi sento a mio agio con gli altri arbitri e ho degli ottimi colleghi. Quelli che mi apprezzano, lo fanno per quello che sono. Spero di non essere trattato diversamente. Non vorrei che si dicesse:”Ah c’è Erlachner, l’arbitro gay”. Attendo con impazienza le prossime partite e cercherò di far rispettare le regole“.