«Se non fosse stato per questo mestiere chissà come e dove sarei finito. Sicuramente sarei andato verso il peggio. E non mi riferisco necessariamente all’ipotesi che avrei potuto trasformarmi in un delinquente: la morte civile e morale si nasconde dietro tante maschere. Io per esempio sono un perfezionista e questo lato del mio carattere mi spinge ad isolarmi. E da qui alla depressione o alla misantropia il passo è breve. Quindi sì, la musica per me ha fatto miracoli». «Ho scelto di parlare della depressione per far sentire meno sole le persone che ne soffrono».
Così Tiziano Ferro sull’inserto Buone Notizie del Corriere della Sera, in edicola il 7 novembre.
Ricordi passati di una vita infelice, quella del cantante, poi riemerso non solo con la musica ma grazie a quell’ormai lontano coming out, che l’ha di fatto reso più leggero, sicuro di sè, felice.