Il 7 novembre scadrà il termine per rispondere al referendum consultivo sul matrimonio egualitario che ad inizio ottobre ha preso vita in Australia, ma questo venerdì viene considerato il giorno ultimo per l’invio per posta, causa tempi tecnici.
16 milioni di moduli sono stati inviati e ben 12 hanno fatto ritorno.
Questo significa che il 75% degli australiani ha votato SI o NO, con 4 milioni ancora assenti e chiamati ad una risposta entro i prossimi giorni, onde evitare il mancato conteggio causa ritardi postali.
Un referendum che non è vincolante ma indirizzerà i parlamentari verso una precisa direzione, quando l’argomento nozze same-sex approderà finalmente in Parlamento.
Stando agli ultimi sondaggi, il SI’ dovrebbe vincere facilmente con un 59/60%, rispetto ad un NO fermo al 40/41%.
Comunque vada a finire, è chiaro che vista l’altissima affluenza il Paese tutto voglia che l’argomento sia ufficialmente trattato dalla politica.
Questo referendum ha infatti superato persino quello sulla Brexit, fermatosi al 72,2 per cento degli elettori.
E non è ancora finita qui.
A metà novembre, più o meno, i risultati definitivi.