Non solo Libero, il giornalista Renato Farina e Vittorio Feltri.
Asia, trascina tutti in tribunale.
Falli neri.
“Weinstein ha dominato il cinema mondiale per almeno trent’anni imponendo i suoi film agli Oscar, ma ultimamente era diventato da terzo a duecentesimo. La gente ne aveva abbastanza, anche per come trattava gli autori e gli artisti che lavoravano per lui. È stata una violenza lunga 30 anni anche per i suoi collaboratori e le sue assistenti”. “Avevo denunciato ciò che era accaduto con l’arte. In Scarlet Diva ho raccontato per filo e per segno senza conoscere il suo modus operandi poi noto a tutti: portare ragazze 20enni in stanze d’albergo da dei facilitatori. Questi andavano via e Weinstein non assaltava subito le sue prede ma faceva quasi l’amicone. Poi andava in bagno, usciva in accappatoio e chiedeva di farti un massaggio con la crema. Era sconvolgente: alto tre volte te, largo quattro, cosa potevo fare? Mia mamma mi aveva insegnato a dare un calcio nelle palle, ma io ero pietrificata, così come altre donne”. “Pur essendo una vittima mi sono sentita responsabile di ciò che è accaduto: per non essere riuscita a scappare, per non aver denunciato la violenza. L’unico potere è stato non accettare di fare più film per lui o di accettare i suoi regali schifosi. Stavo male con me stessa, mi vergognavo. In Italia a 21 anni mi sentivo già arrivata e donna di mondo, lì fui ridotta a preda di questo predatore, un Ted Bundy della violenza sessuale sulle donne. Se l’avessi denunciato nel 1997 nessuno mi avrebbe creduto. Solo nel ‘96 è cambiata la legge sullo stupro: da violenza contro la morale a violenza contro la persona. Eravamo agli albori del significato della violenza sulle donne”.
“Sono fiera di far parte di questa rivoluzione femminile. Noi donne non ci stiamo più. D’ora in avanti anche quando un uomo ci metterà una mano su un ginocchio sarà una violenza e non sarà più possibile. Voglio che gli uomini si spaventino di noi, come quando noi avevamo paura di loro mentre entravamo in una stanza e ci facevano moine e carezzine su spalle”. “Non voglio cadere sulla politica, ma tanti anni di visione berlusconiana della femmina hanno portato all’umiliazione della donna. Per anni ci è stato richiesto di essere sensuali. Se dicevo no era pudica, se sì ero una prostituta. Si capisce che in Italia sul tema dell’eguaglianza tra donne e uomini siamo molto indietro rispetto al resto del mondo”.